lunedì 13 dicembre 2010

Jesus C***st

Ho visto un fenomeno.
Era sera, verso le 20.50.
Ero in moto.
Luna crescente, si vedeva Venere molto nitidamente.
Neanche una nuvola per tutto il giorno (cielo terso!), visibilità stratosferica.
Poi...
Un aereo in lontananza, che non avevo visto ma che sapevo essere lì.
Ero concentrato a guidare, centodieci (autostrada).
All'improvviso una stella cadente. Sapete di quelle che brillano per qualche secondo.
Non era lontana da me, l'ho vista con la coda dell'occhio.
Ho alzato lo sguardo e la stella cadente ha continuato a scendere, per due secondi almeno.
Poi si è APERTA...come dire: esplosa.
Anzi si è dissolta ma sgretolandosi in pezzettini e diventando un insieme di piccole palline infuocate. Un altro secondo in tutto.
Poi s'è spenta.

Ed io mi sono cacato sotto.

mercoledì 17 novembre 2010

Folgorato da questa cosa

Stasera vi dico:

la felicità era lì. Ci hai camminato sopra un milione di volte.
Ne hai sentito l'odore, il sapore, ne hai visto il colore ed il calore.


....solo che sei talmente testa di cazzo che te ne accorgerai tra vent'anni.
Dopo aver inseguito a lungo ed inutilmente qualcosa che non esiste.
Ma che minchia di senso ha tutto questo?

sabato 13 novembre 2010

le mille e una note.

Mi sento triste.
Niente, ecco, volevo che lo sapeste.
(e anche che so usare il congiuntivo!)

martedì 2 novembre 2010

From NEATORAMA

In 1924, the Bronx Zoo tested the relative strength of a 165-pound man against a 165-pound chimpanzee.
Using a dynamometer, which measures strength by the force of a pull on a spring, the man was able to pull 210 pounds. The chimp pulled almost 900.

The lesson: Don’t mess with the apes.

mercoledì 20 ottobre 2010

ZAX'S THEORY

Facciamo uno schema
immaginiamo l'intera economia terrestre come un tunnel circolare pieno di soldi.
I soldi girano, tu compri, tu vendi, i soldi girano.
i soldi vengono emessi dalle banche centrali in base ad accordi del cazzo (non essendoci più convertibilità aurea)
Adesso i soldi girano nel tunnel e l'economia si muove. Anzi cresce. cioè si fanno più affari, tu compri e tu vendi.
Poi arriva la crisi.
Guiardiamola da fuori. Come osservatori di questo tunnel di banconote.
i soldi possono essere di più in un punto del tunnel e meno in altro. Tipo in america si fanno più affari che in bangladesh.
Mettiamo che in USA si fanno 80 affari su cento.
E in Bangladesh il restante 20 su cento.
Ovvimente non ci sono solo USA e Bangladesh.
Magari in un altro periodo storico si faranno più affari in Mongolia che in Inghilterra, chi lo sa.
improvvisamente una banca collassa.
la J&P Morgan o un altro di questi colossi del nulla che sta in un luogo qualsiasi del nostro tunnel dell'economia.
Ed ecco che si sviluppa la crisi...a catena, prima gli USA poi l'Europa, l'intero occidente e infine i paesi meno sviluppati.
Crisi GLOBALE.
Ne soffrono la Cina come l'India, Gli USA come l'Italia.
Io sto guardando il tunnel però. E nessuno si sta mangiando le monete.
Nessuna banca centrale ha detto: basta adesso ritiriamo un terzo dei liquidi che circolano nel nostro paese e li distruggiamo.
Nessuna banca si è vista aumentare i tassi di interesse (che fanno aumentare o diminuire il costo del denaro...perchè il denaro ha un costo...ma ne riparleremo).
Insomma nel tunnel prima della crisi circolavano, facciamo per dire, un milione di euro.
Adesso tutte le economie urlano che non hanno soldi, che non ci sono investimenti, che non c'è liquidità.
Eppure a me che guardo il tunnell da fuori non mi pare che ci siano state perdite di banconote che giustifichino la repentina diminuzione dei soldi, nel tunnel c'è sempre un milione di euro.
Insomma i soldi nel tunnel sono sempre gli stessi. Ma tutti piangono miseria.
Adesso nella zona del tunnel dove si trova il bangladesh il numero delle banconote che circolano è diminuito.
Ma è diminuito anche nella zona degli USA.
Anzi è diminuito da tutte le parti.
E' come se in un tubo con l'olio dei freni, improvvisamente diminuisse la pressione dell'olio.
Questo significherebbe che c'è una perdita.
Ma nel nostro tunnel la perdita non c'è.
Non mi risultano navi cariche di monete di tutti i paesi che affondano a picco portandosi in fondo al mare centinaia di miliardi di....di....soldi.
Mettiamo invece che all'interno del tunnel ci siano delle sacche.
Dei luoghi dove il denaro, che normalmente circola omogeneamente, si impiglia durante la sua marcia e crea delle grosse riserve di capitale.
Non circolando più come prima il denaro, l'economia ne risente.
Nel tubo idraulico con l'olio dei freni, l'olio non è uscito da una perdita. ....
Continua

mercoledì 6 ottobre 2010

Assioma di Cole

Ciao a tutti,

volevo riprendere a scrivere post.

Anzi erano giorni che provavo a mettere giu qualcosa....le solite lagne.

Così vi ho risparmiato le mie grane ed invece ho trovato questa frase tratta da uno dei tanti libri di murphy (che abbiamo letto tutti e di cui tutti ci ricordiamo che fa ridere e che è vero...ma nessuno che si ricordi una sola legge che non sia la prima [se qualcosa può andare male lo farà]

quindi la frase che mi ha fatto sorridere in questo pomeriggio di merda è:

Assioma di Cole
La somma dell'intelligenza sulla Terra e' costante; la popolazione e' in
aumento.


a tutti una buona serata.

G.

lunedì 9 agosto 2010

Copio e incollo dal blog di repubblica.it http://olivero.blogautore.repubblica.it/?ref=HROBA-2 la recensione del libro: I viaggi di Jupiter

Se si parla di libri di viaggi, niente da dire, un ottimo libro.
Ma se si parla di quella categoria dello spirito che sono i viaggi in moto, allora questo è il migliore mai scritto: I viaggi di Jupiter di Ted Simon, anno 1977, un classico.
Quattro anni prima Simon era partito da Londra, attraversato l´Europa, l´Africa fino a Città del Capo, poi in Brasile e su fino in California, Oceano Pacifico, Asia e ritorno verso Londra. Totale: 45 paesi e 103 mila chilometri in sella a una Triumph Tiger 500 che già, cosa che tutti quelli che l´hanno avuta sanno, perdeva olio appena uscita dalla fabbrica.
Ci sono cose che rendono il libro di Simon qualcosa di più di un libro di viaggi. Cose che può capire soltanto chi si è trovato su una moto. La disperazione che può infiltrarsi nell´anima solo perché si mette a piovere. La gioia del mattino quando finiamo di caricare la moto per l´ennesima volta e scopriamo che ci mettiamo meno tempo ed è più bilanciata. I sensi all´erta quando sentiamo un nuovo rumore venire dal motore. I pensieri – sempre maledettamente sul futuro e maledettamente sul passato, mai sul presente – che se ne vanno con lo scorrere dei chilometri. La mente costretta a occuparsi di cose molto pratiche come dove piantare una tenda o quanta benzina abbiamo ancora nel serbatoio. L´istinto che a una certa ora del pomeriggio ci dice che bisogna iniziare a pensare dove dormire.
La consolazione che una sigaretta e una birra possono dare dopo chilometri di strade bagnate. Le parole di una canzone che ci si ritrova a cantare per farsi coraggio, perché viene da sola. Perché si è felici.
Ted Simon, I viaggi di Jupiter (tr.it. C. Barzin), elliott, 18,50 euro

venerdì 30 luglio 2010

A me si!

Ma quando mai è capitato che il 30 luglio piovesse, grandinasse e facesse freddo?
Succede proprio così a Verona, pardon Colognola ai Colli, in questo felice 2010.
Ma lo so perchè piove.
Perchè le nuvole hanno saputo che ho comprato un'altra moto.

A voi è mai capitato?
A me si!

mercoledì 28 luglio 2010

Anyway

se cerco una casa con belle rifiniture
è per colmare il senso di precarietà che mi ha trasmesso mio padre con le sue case arrangiate
Se cerco una casa per arrangiarmi, ovviamente, sto cercando di riproporre le uniche case che ho vissuto in adolescenza.
Se mi piacciono le donne sicure di se stesse, è perchè mia madre ha cercato di convincerci che fosse sicura.
Se mi piacciono le donne insicure è perchè cerco l'opposto di mia madre.

Se sono così è perchè così sono i miei.
Se sono così è perchè non lo sono i miei.
In ogni caso non c'è scampo.

martedì 13 luglio 2010

SCATTERED

I've got some scattered pictures lying on my bedroom floor.Reminds me of the times we shared.Makes me wish that you were here.Now it seems I've forgotten my purpose in this life.All the songs have been erased.Guess I've learned from my mistakes.Open the past and present.Now and we are there.Story to tell and I am listening.Open the past and present.And the future too.It's all I've got and I'm giving it up to you.Loose ends tied in knots.Leaving a lump down in my throat.Gagging on a souvenir.Lodged to fill another year.Drag it on and on until my skin is ripped to shreds.Leaving myself wide open.Living out a sacrifice.If you got no one and I've got no place to go, would it be alright?Could it be alright?


Vi è capitato di recente?

venerdì 9 luglio 2010

Campagna antifumo (che non funziona)



DP : Lo sai che le sigarette a New York sono arrivate a costare quindici euro!
MK : miiiiii e quante ce stanno in un pacchetto?




mercoledì 7 luglio 2010

The wednsday afternoon confidences

Come mai tutti quelli a cui provo a raccontare un segreto, dopo se lo raccontano tra di loro?
O io non imprimo abbastanza convinzione nel raccomandare: acqua in bocca per favore!!
Oppure la nozione di "confidenza" è elastica e approssimativa per buona parte della popolazione italiana.
Approssimativa come le indicazioni stradali della mia defunta nonna paterna: parchegg' lloc' ohì...ma lì dove nonna?...lloc' ohì, la basc (indicando l'orizzonte, le stelle ed i pianeti tutti).
Ma sulla nozione di parcheggio ci torneremo.

E poi: ma che lingua del cazzo mette vicino quattro consonanti:
(we D N S D ay)

venerdì 2 luglio 2010

Gente di Caldiero (Caldiners)

Proprio interessanti i caldieresi.
Popolo tanto fiero ed orgoglioso quanto inutile.
cinquemila anime divise in due mega catergorie:
I caldieresi doc, vecchi e bigotti.
I marocchini, tunisini e nordafricani in generale.
C'è anche qualche meridionale sporadico.
Più una non indicativa quantita di gente dell'est.

Le principali attività del luogo sono tre:
Le terme di Giunone, il ristorante a buffet teppaniaky e la lurida pizzeria d'asporto dei calabresi (5 euro una miniporzione di lasagna li mortàc... loro).
Poi il piccolo centro del paese, piccolo, proprio molto piccolo.
L'intensa attività commerciale ruota attorno alla piazzetta. Due bar concorrenti l'uno di fronte all'altro.
Il comune, il municipio, la posta, i vigili, i carabinieri e la farmacia sono tutti in un unico edificio. Grande esempio di ottimizzazione degli spazi.
Merita un cenno su questo blog anche la misteriosa macelleria rumena (c'è scritto proprio così, macelleria rumena), vi si vendono i tagli di carne comuni: salsicce, costine, pollo, hamburger, macinato e tutto quello che c'è nelle macellerie italiane da nord a sud.
Artcinota è la rivalità con il paese di fronte: Colognola ai colli.
A dividere i due centri c'è la strada provinciale n.11.
Però a dirla tutta, ad essere di Colognola ai Colli si è più fighi.
A Colognola, per esempio, cioè dall'altra parte della strada di casa mia, c'è una volta all'anno l'imperdibile sagra dei BISI.
I bisi sono i piselli.
Esiste una varietà che è tipica di Colognola ma non di Caldiero (ora ditemi voi come facevano a sapere i bisi milioni di anni fa che di qui sarebbe passata la statale a dividere i paesi e come fecero quindi a decidere da che parte stare?).
Di tutto rispetto invece è la vigna che si coltiva da queste parti e che dà origine al vino bianco SOAVE, che non è soave per niente, bastano due bicchieri e...boom. stecchiti.

il titolo del post è un omaggio a Giacomo Gioioso (James Joyce)

martedì 29 giugno 2010

Lettera che non spedirò mai.

Ciao T.
e così, come mille altre volte prima, mi hai fatto cuocere nelle illusioni e poi non ti sei presentata.
E pensavo che con la maturità acquisita nell'ultimo decennio fossi in grado di stare in piedi nel mondo.
Invece mi arrabbio con me stesso per aver creduto ancora che tu potessi essere diversa.
Me lo dicevo, "guarda che è un bluf", come l'ultima volta o come quella prima ancora.

Mi ricordo di te, mi ricordo tutto e soprattutto mi ricordo quello che tu fai finta di non ricordare.
Eppure in tanta merda ci saranno due o tre cose da salvare, qualche momento veramente magico.
Ma sono momenti miei, significano qualcosa solo per me e non voglio più dividerli con quella specie di fantasma che sei diventato.
Non ti meriti neanche il ricordo di quando eri migliore.
Non illuderti, non ti odio. La tua solita difesa.
Ma voglio che tu sappia che come essere umano per me non vali un cazzo.
E non m'importano i tuoi disturbi mentali, le tue pillole antidepressive, il tuo egoismo.
Tu sei triste come la tua vita. E ti meriti.

E non sono dispiaciuto nel saperti ancora attaccata alla periferia del mondo, sotto il peso della tua famiglia e delle tue scelte.
Il destino non esiste T., esistono la forza ed il coraggio, l'amicizia e l'amore.
E tu non hai saputo riconoscere il coraggio e l'amicizia che ti offrivo.
Ma non ti mancheranno.
Qui fuori, dove mi trovo, esiste il mondo.
Esistono persone alle volte incredibili o eccezionali, luoghi che neanche ti immagini, punti di vista completamente nuovi e nessuno di questi ha mai acceso una scintilla di vita dentro te.
Sei spenta.

E forse, nascosta dietro un diario ed uno zaino, eri spenta anche a quindici anni.

Quando mi hai scritto di lasciarti stare non ero sicuro se lo volessi davvero. Ho pensato che poteva anche essere una richiesta al contrario, conoscendoti contorta nei tuoi ragionamenti, ma mi hai così scioccato che non riuscivo a credere di essere io lo stronzo in mezzo alla strada che tentava di trovare un punto di contatto con te.
Vittima dell'ennesimo trucco dei tuoi, ero così furioso con me stesso che ho deciso di non concedere ulteriori crediti ad una persona come te.
Quello che di buono, di bello, di giusto c'è stato tra noi si è annullato con il tuo negarti.

Non voglio fare la parte dell'amante ferito, dell'amico ripudiato, dell'uomo offeso nel quale pure mi riconosco con tutti i limiti del caso. Certo che ci sono cose che non ti spieghi, cose che non possono esistere, come te.
Tu non puoi esistere. Non si può essere semplicemente come te.
Forse sei solo la mia eterna chimera, il sogno in ogni sua forma che più ti avvicini e più si allontana.
Forse sei la mia punizione, il limite umano ai miei sogni.

In ogni caso T, comunque sia... vai a farti fottere.

lunedì 28 giugno 2010

Sopravvivenza

Dieci cosa da evitare quando si è nervosi.

L'incazzatura si sà, è roba che capita a tutti.
Ma ci sono dei consigli per evitare che una brutta giornata diventi un incubo.

Se stamattina ti sei svegliato nervoso:

Stai lontano dal distributore di merendine.
Non giochicchiare con un pacchetto di sigarette pieno.
Non andare in posta a pagare un bollettino.
Non frequentare donne mestruate e/o in cinta.
Non frequentare donne.
Non mangiare cibi privi di grassi insaturi.
Non chiedere un estratto conto alla tua banca.
Non parlare, assolutamente non parlare, con i condomini vecchi del tuo palazzo.
Non tentare di riparare oggetti meccanici (evita soprattutto quelli elettronici, hanno un anima diabolica).
Non iniziare una dieta.
Non ritirare la macchina dal meccanico.

E dieci cose da fare assolutamente.

Se stamattina ti sei svegliato nervoso:

Caffè sigaretta e cagata che Dio la manda.
Fai 180 km/h su una autostrada (deserta per favore) a cavallo di una saetta travestita da moto.
Prenditela con l'ultimo stronzo di un supermercato qualsiasi che non sà dove si trovino i dopobarba per pelli sensibili (digli: come quelli per la tua faccia da culo) e digli che lo sputtanerai con il suo capo e allontanati da lui fissandolo dritto negli occhi con fare minaccioso.
Fermati al bar sport a fare colazione con due brioche e tre caffè amari, di cui l'ultimo shakerato e corretto alla grappa.
Fatti fare un pompino prima delle undici di mattina da una donna ma senza parlarle (mima le tue intenzioni).
Fatti una sega verso le 15.
Scommetti duecento euro su un cavallo anche se non sai nulla di ippica e che vincerà.
Esci con i vecchi amici del bar, passa una serata di sconvolgimenti continui e alcol.
Mangia una fiorentina da 750 gr.
Trombati un mignottone di alto borgo spendendo tutti i risparmi del mese, e lascia che per una piccola mancia extra si lasci andare fino in fondo e chiudi gli occhi subito dopo l'orgasmo.

Il giorno dopo, ovunque tu ti sia svegliato, sarai meno nervoso.
Altrimenti riprova a seguire i miei consigli finchè non migliora.

venerdì 25 giugno 2010

Friday night show



Da quando abbiamo formato il gruppo ogni weekend ha più senso.
Prima, prima del gruppo, i fine settimana potevano essere parecchio smorti.
Non abbiamo ancora un nome ma tanta voglia di divertirci.

Quando avevo quindici anni e sognavo di diventare una rock star mi prendevo molto sul serio.
Oggi l'obiettivo del gruppo è passare dei fantastici venerdi sera. Bevendo, fumando e suonando quella carica esplosiva che chiamiamo rock and roll.
Ci contagiamo gli uni con gli altri, ci passiamo energia al solo contatto visivo.
E poi giù di risate e accordi.
Nel giro di tre mesi, il venerdi, giorno di prove in sala, è diventato di gran lunga il miglior giorno della settimana.
E non importa se ci arriviamo stracchi, scoraggiati, tristi e sfondati. Dopo quattro ore di prove sembriamo pargoli all'uscita di scuola.
Affianchiamo alla nostra vita di musicisti fai da sé, attività extracurricolari volte a rinforzare lo spirito di gruppo.
Perchè lo spirito in una cosa come questa è tutto.
Quindi potete trovarci spesso in una malga di montagna il sabato e la domenica davanti a quell'enorme camino mangiando carni alla brace e bevendo grappa, poi quando gli animi sono abbastanza caldi, via le luci e su lo stereo a palla e inizia il club del rock and roll. AC/DC per capirci.
E ditemi se non è una storia fantastica.
Finalmente!

lunedì 21 giugno 2010

Il SOCIO


Quando c'era G. per casa, la sera si facevano sempre due chiacchiere, anche quando non ne avevamo voglia.
Era invece una terapia contro lo stress che oggi rimpiango.
G. non aveva particolari pretese e per questo lo stimavo molto. A lui bastava una piccola tv, un bel film, qualcuno con cui scambiarsi le impressioni sul tempo e sui fatti semplici della vita.
G. era onesto (e lo è ancora), la malizia della vita gli scivolava di dosso.
L'ho conosciuto una sera ad una festa, dieci anni fà.
Mi chiese di riaccompagnarlo a casa con la macchina e quando arrivamo scese senza né ringraziare né salutare.
Mi piacque subito!
Dopo lo si vedeva sempre in simbiosi con R. che suonava il basso con il nostro piccolo gruppo punk del 2000.
Quando R. divenne una figura fissa a casa mia, lo divenne anche G.
G. era taciturno, parlava poco (ma più di oggi stranamente).
All'inizio non mi pare che lo degnassimo di tanto interesse.
Ma le cose cambiarono in fretta.
Mi ricordo che durante una nottata passata a girare nel quartiere-pancia alla ricerca di un modo per sfogare le nostre voglie di giovani adolescenti, già abbastanza divelti a causa dell'alcol e delle droghe, scoprimmo che G. era capace di fulminanti pensieri filosofici brevi e precisi.
Ora non ricordo neanche una delle perle di saggezza che ci regalò in quei due anni passati a Napoli.
Fu lui, con un guizzo da vero commerciante navigato, ad aprire i giochi di quello che più in là divenne la nostra attività imprenditoriale dei diciott'anni.
Fu lui a scegliere l'ufficio, ad aprire i giochi e a stabilire i prezzi.
Soprattutto i prezzi.

Qualche mese più tardi, complice una reciproca voglia di viversi, mi spronò a diventare EROE e ad uscire dal giogo economico nel quale la nostra attività stagnava. (disse proprio così: E adesso, socio, siamo eroi!)
E fummo eroi, temerari, capaci di gesti grandiosi. Almeno a diciott'anni mi sembrava così.
Il nostro sodalizio crebbe fino a diventare scomodo per le mogli/fidanzate e anche per gli altri amici.
Forse per la deriva alcolica che stavamo prendendo.
A nulla però valsero i loro tentativi di separarci.
G. veniva la mattina alle undici a svegliarmi a casa di mia madre.
E ci veniva tutte le mattine della settimana.
Aveva una bottiglia di whisky sotto il braccio, gli aprivo la porta ancora con le righe del cuscino in faccia e dopo due minuti stavamo facendo colazione con Bayles e hashish.
Poi storditi & stonati come potevano esserlo Butch Cassidy e Sundance Kid (ai quali ci ispiravamo) scendevamo in strada con le nostre andature storte e andavamo a caccia di fighe (ai tempi le chiamavamo ancora ragazze...o femmine).

Un paio di anni dopo fui io a tradire l'amico G.
Decisi di partire per l'inghilterra e non ci furono cazzi a fermarmi.
Questo gettò la nostra amicizia in quel tunnel della memoria pieno di volti dei quali poco per volta ci si dimentica i nomi.
Continuammo a sentirci sempre più sporadicamente.
Alla fine G. divenne uno dei tanti contatti internet con i quali non si va oltre ad una email ogni due anni.

Poi ci ritrovammo.
A Napoli ovviamente.
G. mi propose di ospitarlo a Verona per un po'.
Arrivò una domenica sera piovosa e fredda e restò da me per un paio di mesi.
Il tempo che abbiamo passato insieme mi sembra vissuto il doppio!
Oggi un amico con il quale discorrere di qualsiasi scemenza senza un briciolo di serietà o di cose serie senza ironie di sorta è difficile da trovare.
Per fortuna io ho G.

mercoledì 16 giugno 2010

Afo-ritmo (aformisma algoritmato) altrimenti detto: considerazioni disperate in inglese.

Having no debit card (bancomat)


gets you no problem with your overdraft limit, but it won't help you dating a girl.
In case of loss of your bank card you might consider asking out bank employees directly.

domenica 13 giugno 2010

Balancing your Karma!


Per bilanciare l'entusiasmo dei giorni scorsi, il fato, la divina provvidenza, la fortuna, il destino, l'universo e Shiva (nell'immagine) hanno deciso di saldare il conto del karma così:

BOLLETTA DEL GAS (conguaglio) € 692
Cos'altro ci aspetta?

mercoledì 9 giugno 2010

Non sarai mai mia!

Non ne posso più sono disgustato.
Mi avevano detto che tutte le cose sono a nostra disposizione, che basta sbattersi abbastanza per ottenerle.
Non ho mai ceduto, neanche un dubbio per anni.
Adesso, nonostante abbia provato di tutto, c'è qualcosa che non riesco ad afferrare.
Qualcosa che non sarà mai mia.

A Mà, miett a nutèll 'ngopp a mensola cchiu a basch!

Siamo proprio terra terra.

Il tram a muro (parte I)

Sono sveglio da quattro ore e sto fumando la quinta sigaretta.
Napoli, alla fine, è sempre quel posto privo di regole che condiziona anche la mia scelta di non fumare.
Sto bene, ma attorno è come se fosse tutto di plastica.
Questa era la città di quando avevo vent'anni e nonostante sia rimasta uguale, per me è solo finzione.
I palazzi, le strade, i posti che mi hanno visto ragazzino e adolescente sono sempre lì, statici, immersi nello stesso clima, con le stesse facce. E non può essere vero.
Non può non essere cambiato niente. Eppure...
Le donne, che sono bellissime e cariche di sensualità, hanno lo sguardo basso, sono arrese.
Portano sulle spalle il peso di una vita piena di emozioni forti ma destinata all'infelicità, all'insuccesso. Con il tempo mi immagino che perderanno anche loro la voglia di sognare e si accontenteranno di una vita senza immaginazione.
E' triste.
Basterebbe così poco per mostrare a questa gente, alla mia gente, che tutto è possibile. Anche l'amore è veramente possibile, essere felici, trovare il proprio spazio su questa terra, è tutto a portata di mano. Basta andarsene.

Ho detto che sto bene?
No sto male, sono un disadattato.
Alle volte mi andrebbe di urlare in faccia ai miei amici rimasti qui che non bisogna arrendersi.
Altre volte mi assale la tristezza e vorrei scappare via e non tornare più.
E da quando ho messo piede qui ho una voglia matta di vedere S. che normalizza tutte le mie paure e sà ascoltare. Quanto è arrivata a conoscermi!
Si perchè Napoli è piuttosto ostile con i suoi figli che se ne sono andati.
Ma S. è a Verona e non la vedrò per qualche altro giorno ancora.

La mia missione qui è quasi conclusa.
Dopo aver salutato i miei genitori, gli zii, i nonni e dopo aver fatto il valtzer dei pranzi familiari sono pronto a dimenticare che qui c'ho lasciato l'anima.
L'ho sotterrata da qualche parte tra il quartiere-pancia e il vecchio istituto superiore.
Lì da qualche parte, sui muri e per le strade, ho lasciato il fiore delle mie passioni, ho lasciato donne che ho amato, ho lasciato amici che pensavo eterni.
E non c'è nulla di più triste che realizzare di aver perso tutto.
Insomma io qui non c'entro più nulla.
E la mia unica colpa è di essere andato via.

Sono tremendamente triste. Oggi.

venerdì 28 maggio 2010

Gueyyy

A due ore dalle ferie ricevo via email questa comunicazione dal comando dei vigili urbani di Verona:


Gentile signore,
la presente per comunicarLe che il verbale da Lei ricercato è stato archiviato per scadenza dei termini di notifica (buon per lei).
Cordiali saluti.

v. comm. XXXXXXXX

Comando Polizia Municipale di Verona

Reparto Elaborazione Verbali e ContenziosoVia del Pontiere, XX/a - XXXX

Verona

Tel. XXXXXXX - fax XXXXXXX


Quando la ruota inizia a girare non ce n'è per nessuno.
GUEYYYYYYYYYYY

mercoledì 26 maggio 2010

martedì 25 maggio 2010

Il femminismo ai tempi del....lavoro?

Mancano 5 minuti alla fine.
non capisco perchè continuino a darmi risposte del cazzo le mie colleghe.
Sono circondato da deficienti? Non credo.
Ma donne represse questo si.
Astiose nei confronti del maschio soprattutto quando non è uno dei loro capi (sfogano la loro frustrazione con me ma non si permettono di farlo con chi le reprime).

domenica 23 maggio 2010

UHT

Il sapore del latte a lunga conservazione è indissolubilmente legato alle vacanze in camper da bambino con i miei.
Quando la colazione si faceva ogni mattina in un paese diverso.
Sono cresciuto col UHT ed è per questo che non riesco a stare fermo. 

martedì 18 maggio 2010

E' STRANO


E' strano.
E lo è talmente tanto che mi tocca ripeterlo: è strano.
Si passa dalla spensierata adolescenza all'incasinata età adulta senza rendersene conto.
Poi i tuoi amici si sposano e dici: vabbè vabbè non vuol dire niente.
Poi una coppia fà un pargolo, poi un'altra coppia ne fà un altro, poi la prima ne fà un secondo e all'improvviso quando li inviti a cena ti sembra di essere all'asilo.
E tutto questo è bello, bellissimo, per carità.
Però poi ti trasponi, calcoli la differenza di età, metti dentro i tuoi "ma" i tuoi "se" e ti accorgi che al posto loro potevi esserci anche tu.
Nel mio caso è stato forte lo smarrimento. Chi sono io? Che devo fare? Dove ho messo le cartine?
no quest'ultima domanda non c'entra niente...
Mi è capitato di chiedermi se ne volevo anch'io di figli e la risposta è stata univoca (dentro di me tante voci che parlano insieme): si! bimbi ne vogliamo. Uno, due anche tre. Bello. Bellissimo.
Ma poi è come immaginarsi in una foto, in una posa, abbracciati ad un cucciolo d'uomo sul divano la domenica mentre lui/lei ti cammina addosso, dormire in tre nel lettone, le camicie sbavazzate, la popò (avete mai notato che la cacca di un bambino si chiama popò, quella di un quindicenne invece è già diventata merda?).

Insomma ho paura che volere dei figli sia una sorta di riconciliazione personale con il mio passato, con quello che avrei voluto e non ho avuto o quello che è stato fino ad un certo punto e dopo non è stato più.
E vogliamo parlare...parliamone... della paura (fottutissima) di ripetere all'infinito, come una sorta di maleficio, gli stessi errori dei miei genitori.
Cioè ragazzi, io ho solo quello come esempio, i miei.
Ed è un esempio pessimo, nonostante esista di peggio.

E fare dei figli significa anche avere qualcuno con cui farli.
Io alle volte non mi sopporto da solo, come farebbe qualcun'altro a sopportare me?
E se poi sclero e divento un pessimo padre/marito?

il bilancio finale è che di figli non ne voglio.
Non adesso, ma non escludo di non volerne proprio (piuttosto che essere un pessimo genitore).
Esistono donne che sanno farti cambiare idea, che sanno come migliorarti e darti la stabilità e la sicurezza che ti rendono un UOMO.
Ad oggi, però, non ne ho trovate sulla mia strada.
O io non ero sulla loro.
G.

venerdì 14 maggio 2010

LA MACCHINA AI TEMPI DELLA MOTO

caro carro paracarro,
ieri mi è venuto in mente che mi costi troppo.
Che sei un peso, un mattone, una spada di damocle puntata sul mio portafogli.
Quindi sai che ti dico caro carro furbo che se trovo uno che ti prende anche a gratis ti smollo.

Good Company / Bad Company

Per dirla finanziariamente, io che lavoro e mi faccio il culo sono la good company e tu che sei un peso, una spesa folle sei la bad company.
Adesso tu fallisci. Cioè torni nelle mani dei tuoi vecchi proprietari, o te ne trovi di nuovi o ti butto dal primo sfasciacarrozze che c'è sulla statale 11.
Ed io vado a quotarmi in borsa...con la MOTO

mercoledì 12 maggio 2010

Aforisma 2.0

You don't know how boring your desk-seated job is, untill you spend all day on the internet looking for a motorbike.
(and you're not even a biker...)


(...not yet at least)

Baumann, adesso puoi dire che i tuoi amici ti citano pure nei titoli dei propri post.

martedì 11 maggio 2010

Considerazioni di inizio martedì.


Visto che la serie R della BMW in tutte le sue versioni (senza optional, usata, mezza distrutta, pezzi di ricambio, incidentata) è sempre e comunque al di sopra delle mie possibilità, ho deciso di ripiegare su un pezzo classico del motociclismo da enduro:

HONDA TRANSALP

in una qualsiasi delle sue configurazioni.

Che significa questa rivoluzionaria scelta di campo?
Che devo prendere la patente A.
Che devo trovare € 2000
Che poi vado fino a Mosca in moto la prossima primavera.

venerdì 7 maggio 2010

left-handers




Incredibile è scoprire su wikipedia a quasi trent'anni che i limiti e/o punti forti del proprio apprendimento dipendono dalla LATERALIZZAZIONE del cervello.
Cosa significa direte voi?
Essere mancini!
Ovvero far parte di quella percentuale (misteriosamente sempre costante) dell'umanità che lascia al lato destro del cervello il controllo predominante delle proprie attività.
Se volete saperne di più sui rovesciati come si chiamavano un tempo, vi rimando a Wikipedia.

venerdì 23 aprile 2010

Me, myself and Gianfry.

Che vogliamo dire di Fini?
Da fascista a ex fascista, da xenofobo a portavoce dell'integrazione raziale.
L'uomo del "dio Patria e famiglia", ma anche della svolta di fiuggi.
Il pupillo di Almirante (personaggio discutibile ma che mi ispira una certa benevolenza della quale parleremo in altri post) o colui che definisce i razzisti degli stronzi? Almirante era uno degli uomini forti del pensiero sulla Difesa della Razza.
Chi è Fini?
L'emiliano pro-sud (è il suo "bacino" elettorale), il garante delle istituzione democratiche nate sulle ceneri dell'impero voluto dal suo idolo Mussolini?
Che vuole Fini? Che vuole fare?
Parla e sparla con i pubblici ministeri avversi a Berlusconi, minaccia correnti interne al partito.

Guardiamoci in faccia.
Fini nel pdl conta come il due di picche a briscola.
Ha i suoi sessanta parlamentari fedeli.
Nel ventennio berlusconiano, l'ex MSI sta stretto. Critica la dittatura morbida, forse per invidia?
Eppure piace alla destra vera (coperta dal berlusconismo ma ancora presente in Italia per fortuna) e piace anche alla sinistra delusa dal Pd.
Piace ai Casini/Cesa. Piace a Lombardo e la cricca sicula.
Piace al sud e piace alla Roma bene (vedi alemanno).
Piace a Napoli ma non piace a Milano e nell'enclave leghista della pianura padana, il Veneto.

Bene allora siamo tutti pronti a credere che ci sia davvero uno scontro tra Fini e Berlusconi su imprecise motivazioni politiche.
Crediamoci.
Perchè no?

Ma forse le posizioni del premier sulla magistratura e sulle riforme costituzionali (presidenzialismo) non erano note ben prima di oggi?
La lega chiama federalismo fiscale il primo passo della secessione e lui se n'è accorto solo adesso?
S'è impressionato vedendo Calderoli salire al Quirinale con una bozza scarabocchiata di riforma costituzionale?
Se l'è presa perchè la Carfagna non ha fatto un pompino anche a lui?

Che vuole fini?

Due anni fà circa, poco prima della campagna elettorale, fate mente locale, i due fondatori del pdl litigavano esattamente come ora. Frasi da rottura totale tipo: "lui o io...il pdl è troppo piccolo per entrambi, siamo alle comiche finali"
Poi si misero d'accordo.
Mio padre, comunista e quindi ingenuo, previde che questa rottura alla base del pdl avrebbe portato Wòlter Voltron alla sicura presidenza del consiglio, cancellando in un sol colpo dodici anni di Berlusconi, mafia, corruzione e parcheggi in doppia fila.
Si sbagliava evidentemente.
Soprattutto sui parcheggi in doppia fila che sono il vero cancro napoletano.

Allora credetti che il presunto litigio di Fini e Berlusconi fosse una sorta di diversivo. Male o bene purchè se ne parli.
Poteva essere per tenere un po' acceso il dibattito televisivo.
Oppure il piccolo Davide che fa la voce grossa contro Golia solo per ottenere qualche poltrona in più.

Insomma io non lo so per certo però non mi fido.

E se si fossero messi d'accordo prima?

Tipo:

B.: "Gianfry, caro, fai un po' di propaganda a sinistra, dici cose del tipo viva gli immigrati, no all'abolizione dell'articolo 18, salviamo le istituzioni repubblicane, ché in questo parapiglia può darsi che qualcuno ci casca e inizia a pensare che tu sei proprio un tipo figo, uno tosto. Magari guadagni degli elettori indecisi, quelli di centro vagamente buonisti che vanno in chiesa e vedono di buon occhio la carità cristiana, fai finta di dissociarti dalle mie idee da sovrano così prendiamo pure qualche antiberlusconiano scettico".
F.: "e poi che fasssssio, lasssssio il Pdl davvero?"
B.: "eh no, consentimi caro, resti nel partito magari fondi un sottopartito, una corrente e così chi ti vota pensa di votare anche contro di me e invece...ZACK....lo inculiamo. Ti piace Gianfry? E' il caro amico Letta che me lo ha consigliato".

E se fosse così?

martedì 20 aprile 2010

Percezione e Prospettive.

Il primo capitolo del primo vero libro che scriverò un giorno si chiamerà certamente PERCEZIONI E PROSPETTIVE (e non si tratterà di un manuale di architettura).
Sono due parole che ogni giorno mi ossessionano.
Perchè nel bene e nel male la mia vita (la percezione che ho di me e delle mie cose) è dedotta dall'osservazione dei comportamenti altrui.
E' complicato lo so.
Proviamo con un esempio scientifico:
Lo scienziato bombarda un qualsiasi atomo con un fascio di luce.
Poi in base alle reazioni che ottiene deduce che l'atomo è fatto di tanti protoni, elettroni, ecc.
Torniamo a me, io interagisco con altri umani e in base alla loro reazione cerco di farmi un'idea di se gli sono simpatico, antipatico, indiferente, utile, affidabile, interessante.
Raccolte un tot di reazioni faccio un calcolo statistico molto semplice:
Se il numero di reazioni positive ai miei stimoli è superiore alla metà delle prove allora io mi definisco una persona tendenzialmente...chè sò...simpatica.
E questo dato per me è fondamentale perchè tutti i successivi calcoli saranno tarati su questo.
E questa è la PERCEZIONE.
Cioè la percezione che gli altri hanno di te che finisce per diventare il tuo vero te, cioè me.

Ma la percezione degli altri è lineare? E' sempre uguale?
Il modo di vedere il mondo di ognuno di noi è diverso perchè diverse sono le PROSPETTIVE.
Ovvero la finestra della nostra casa dalla quale guardiamo il mondo.
Per capirsi: chi abita al 33° piano avrà una vista differente da quello al piano terra.

Se io sono simpatico ad un vecchio ubriacone potrei essere detestabile per una giovane signorina (che esempio del cazzo! Ma perchè non ho invertito gli aggettivi? Una giovane ubriacona e un vecchio signorino..si ecco)

Voi mi direte: è così per tutti o quasi, che c'è di strano?

C'è di strano che se quello su cui hai deciso di tarare il tuo livello di autostima (lui/lei mi stima, allora mi stimo anch'io perchè ci sono altri che mi stimano) è un eroinomane o un insicuro, un cretino o un depresso, tu avrai di riflesso una visione distorta di te.
Moltiplica questi dati per tutti i tipi strani che vedi e/o frequenti nell'arco di una settimana e capirai perchè le cose si sono fatte davvero complicate nella tua vita.

Ci sono pure quelli che se ne fottono degl'altri, (ma sono pochissimi) che seguono la loro strada senza lasciarsi distorcere.
Ma tranquilli io non riuscirò mai ad essere così.

E mi chiedo: ma perchè l'idea di me stesso deve passare per forza attraverso gli altri?
Perché gli altri sono così importanti?
L'uomo è un animale sociale. E vive in società e si evolve con esse.
Forse un uomo che riceve molte visioni distorte di se potrebbe iniziare a perdere autostima, vedendo aumentare il livello di insicurezza e finirebbe per trasformrsi nella sua stessa copia deforme.
Un circolo vizioso che porta in un baratro dal quale è davvero difficile uscire.

Pensateci quando avete tempo.

lunedì 19 aprile 2010

Holiday plan


Quest'anno è andata proprio male.
Chissà ogni quanti anni capita una coincidenza così sfigata:

25 Aprile: domenica
1 Maggio: sabato
25 dicembre: domenica
15 agosto: domenica
e neanche l'anno prossimo comincia con i migliori auspici: 1 e 2 gennaio sono di sabato e domenica.
MINCHIA!

domenica 18 aprile 2010

Alla cazzo.

E' colpa mia.

Sono tre giorni che cerco di capire se nelle mie azioni c'è un piano preciso (magari incoscio) o se le cose le faccio alla cazzo.

La seconda direi.

Ho bisogno di ferie.

A fine maggio vado a Napoli.

E nelle prove del venerdi facciamo anche questa:





Non badate alle oscene pettinature anni '70.
Noi siamo più rock.
Tant'è che non siamo riusciti ancora a trovare un nome.

mercoledì 7 aprile 2010

IL POKERISTA CHE GIOCA AL RILANCIO

Ho un amico che gioca a rilanciare.
Che significa?
Che ogni cosa positiva o negativa che io gli racconti lui l'assimila, la rielabora e la ingigantisce su se stesso.
Esempio?
Ecco:
Se gli raccontate che siete depressi allora lui è quasi sull'orlo del suicidio.
Se gli dite che avete perso qualche kilo, lui sta facendo il vegetariano da due mesi.
Se voi avete trovato una band con cui suonare, lui è stato invitato da Riccardo Muti a dirigere l'orchestra sinfonica.
Se tu hai letto un libro figo, lui lo ha scritto.
Se hai in mente una vacanza ai tropici, lui andrà sulla luna con uno shuttle.
Se gli dite che avete tirato due calci al pallone sulla spiaggia, lui gioca in seconda divisione nel campionato del suo paese (a gratis)
Ma ogni rilancio non ha il sapore della balla raccontata a cuor leggero. No, è impregnato di dettagli e, ci giurerei, tutti autentici (i dettagli, il resto è mmm...aria).
Esempio:
E' vero che non prende una lira per giocare in seconda divisione (il dettaglio) ma non è altrettanto vero che gioca in seconda divisione (il rilancio).
Nonostante questa sottile vena competitiva che lo rende a volte pesante, è una persona gentile ed ospitale.
Grande giocatore di Poker.
Tattica preferita:
IL RILANCIO
al buio possibilmente.

giovedì 1 aprile 2010

PER ESEMPIO:

Fare sesso per un uomo è piacevole.
Piacevole il durante ed il subitissimo dopo, da quando spegni la luce... prima... a quando accendi la sigaretta... dopo.
Null'altro.
E' l'istinto che ci porta al corteggiamento (che quando è leggero, civile, divertente può essere piacevole, altrimenti è una martellata nei maroni [i maroni sono le palle per quelli del nordest])
Fare l'amore o il sesso, anzi fare sesso senza raggiungere l'orgasmo è un po' come giocare a calcetto a 5 senza palla.
Inutile.
il sesso senza orgasmo ti fa incazzare, girare le palle, ti rovina la serata o il pomeriggio o la mattina.

Le donne invece:

mediamente non raggiungono tanti orgasmi (non i 50.000 orgasmi medi dell'uomo nell'arco della vita).
Forse a mò di consolazione ci raccontano che non importa, anche senza orgasmo è piacevole lo stesso.

STI CAZZI.

io non ci credo. io ho provato a giocare a calcetto a 5 senza palla, è TRISTE.

Allora dico io se men's from Mars and Women's from Venus why don't we take le nostre navicelle spaziali e torniamo sui nostri pianeti?

Ok ok...ho ricevuto un rifiuto da una donna e non lo sò gestire bene, sono un po' incazzato.

mercoledì 31 marzo 2010

Back to Band

L'ultima volta era stata nel 2000.
Con F. e un paio di amici di piazza, avevamo formato l'ultima band del mio ciclo Napoletano.
Non ricordo che nome avessimo.

Oggi dopo dieci anni esatti ho un nuovo gruppo.
Avevo francamento perso le speranze di riprendere a suonare con altri.
Invcece col DP, Mik e Nereo è stata magia quasi da subito.
Anzi è stata magia dalla seconda prova (ché la prima...bè, insomma, è stata un po' desolante).

Se la ruota ha ripreso a girare è anche merito loro.
Quindi al netto dei ventinove anni appena compiuti, vi dico che la luce, se deve proprio essere una luce, in fondo al tunnel è a portata di mano.
E oggi mi sento quasi felice.
ZAX

venerdì 26 marzo 2010

martedì 9 marzo 2010

L'amore ai tempi della moto ovvero seconda sostituzione di maternità

Il tira e molla è finito.
E un po' si è perso ed un po' si è vinto.
A me è andato il secondo premio, e mi accontento.

Non mi hanno convertito il contratto a tempo indeterminato.
E ci sono rimasto male perchè me lo avevano promesso e sbandierato sotto il naso per un anno:
stai tranquillo, ti teniamo, ti prendiamo, ti confermiamo, sei già dei nostri e bla bla bla.
Invece la direzione ha deciso il blocco delle assunzioni (e pure qualche licenziamento di dipendenti con contratti deboli: stagisti, a progetto, da cooperative, ecc. che ci sta sempre bene).
Pare che mi abbiano voluto salvare, perchè tengono in ottima considerazione le mie capacità (sarcastico).
E quindi ho firmato un'altra sostituzione di maternità.
Ed ero combattutto per tutta la durata della scorsa settimana, pensavo che avrei potuto prendermi una rivincita, un gesto di orgoglio, uno schiaffo al capitalismo sfrenato e rifiutare il nuovo contratto.
Dare le dimissioni.
...poi ho accettato la seconda sostituzione di maternità (che se no l'affitto chi lo paga?)
A questo punto c'era in ballo la mia nuova collocazione professionale:
tra le promesse fatte la più consistente era l'affidamento dell'amministrazione esteri del nostro gruppo.
Cosa che mi solleticava parecchio, perchè si usano le lingue, perchè è un ruolo di prestigio (anche se non si fa quasi un cazzo).
e questa cosa qui, dopo vari tentennamenti, sono riuscita a strapparla via.
E' ufficiale (almeno fino a stasera alle 17.30) mi occuperò io dell'estero.
Adesso bisogna solo capire come risparmiare 20.000 dal mio stipendio per comprarmi questa:






O per aprire una piadineria in Argentina.
Salud!

venerdì 5 marzo 2010

Glycerine

E così un altro mese della nostra vita è passato.
Febbraio, se ci pensate, è davvero un mese anonimo.
Dura poco, c'è il bisestile ogni 4 anni da ricordarsi, sanremo, il carnevale (che non capisco come mai ogni anno capita in giorni diversi), fa freddo, si indossano maglioni dai colori improbabili, piove, al lavoro sono tutti incazzati, la busta paga è leggermente più misera.
Insomma forse più che un mese anonimo è solo un mese di merda.
Eppure il febbraio del 2010 è stato importante, mi hanno aperto lo stomaco. Dovrei forse ricordarmene per tutta la vita.
Resta il fatto che questo febbraio non ha segnato il grande passo che speravo.
Il febbraio 2010 non ha sanato i miei dubbi e le mie paure.
Non ha colmato le mie lacune né mi ha regalato notti insonni abbracciato ad una mora con due tette enormi (ognuno c'ha le sue fisse! e qualcun'altro c'ha le sue fesse).
L'agognata Argentina non è più lontana né più vicina.
E' stato, invece, l'ennesimo mese di riflessione, di studio di se stessi, di osservazione.
Ovviamente dai risultati pessimi, come pessimo è il mio umore di questi tempi.
Mi sento ancora incapace di comunicare come vorrei.
E non va meglio nell'interpretare le parole, i gesti, le emozioni degli altri.
Anche qui ho frainteso, mi sono illuso, ho sprecato, ho sbagliato ecc.
Insomma da qui si può solo migliorare.
E quindi facciamo un caldo applauso di incoraggiamento a questo Marzo che è appena iniziato.
Marzo, si sà, è il mese di Marte, della guerra, della forza del...del...del mio compleanno porca miseria!
E quindi deve per forza essere straordinario.


Mentre aspettiamo di vedere se questo Marzo sarà all'altezza delle aspettative vi incollo uno stralcio (bellissimo) del testo di Glycerine, dei Bush:

If I treated you bad you bruise my face
couldn't love you more you got a beautiful taste
don't let the days go by could have been easier on you
I coudn't change though I wanted to
could have been easier by three
our old friend fear and you and me glycerine
don't let the days go by glycerine
I needed you more when we wanted us less
I could not kiss just regress it might just be
clear simple and plain that's just fine that's just one of my names
don't let the days go by could've been easier on you glycerine

lunedì 22 febbraio 2010

Nowhere




Sono ancora vivo.
Anche se non sò più né come né quando.
Domani torno a lavorare.
Tutto quello a cui penso sta in quel cazzo di ufficio.
Il campo visivo dei miei sogni si è molto ristretto.
Non riesco a mettere a fuoco le priorità.
Sono quasi strangolato dalle paure.
Un giorno va bene e il giorno dopo vorrei allontanare tutti.

C'è una sfida che mi chiama:
tornare ad essere Zax.

E' come un percorso di orientiring.
Ci sei solo tu in mezzo al nulla e devi trovare la strada.
E' solo lunga, faticosa e piena di insiedie.
Ma la luce, se ci deve essere una luce alla fine, io la vedo già.
E si chiama sicurezza.

mercoledì 17 febbraio 2010

La guerra ai tempi del blog

Un idiota del Kentucky (o una idota del Kentucky), che vive in una cittadina chiamata Shepherdsville, luogo tristissimo, nella noia del mercoledi sera (ora degli stati uniti centrali) ha scritto su google "you y" e così è arrivato al mio blog.
Questo, che per voi sarà una sciocchezza, mi dà un fastidio che non avete idea.
Chi è questo Yankee che viene a farsi i cazzi miei ?
Che vuole? esportare la democrazia sul mio autoritario blog?
Mi aspetto un lancio di missili patriot digitali che uccideranno la popolazione civile del blog, una invasione di marines cybernetici e petroldollari in tagli da un bit per la ricostruzione.
Oddio è finita.

martedì 16 febbraio 2010

Male è incrociare i flussi.

Come una brava quindicenne che scrive periodicamente sul proprio blog, oggi, dovrei cominciare più o meno così:

caro diario
oggi è stata una giornata di merda.

Crisi di panico a metà mattinata.
bile a mille nel primo pomeriggio.

Sindrome acuta da abbandono verso le 16. (Gli amici preferiscono fare la spesa piuttosto che venirti a trovare, capì o' Zà?)
Fame da lupi per tutto il pomeriggio.

Senza togliere la fastidiosa presenza di mia madre per casa.
Con le sue insistenti domande.
Con la sua idea di controllarmi.

Mi rendo conto di sopportarla sempre meno.
Forse perchè mi fà perdere il controllo della mia vita o forse non sò.
Comunque venerdi dovrebbe tornare a casa sua.

Gigi e Ilaria sono misteriosi. Mi guardano, mi parlano, interagiscono con me, ma mi danno l'idea di tramare qualcosa.
(in realtà sospetto che mi odino, mi sforzo di convincermi che è solo una mia fobia).

Ieri ero molto preso da alcuni ragionamenti sulla complicità, oggi vorrei scappare su di un isola deserta.

Mi scrive M. da Buenos Aires (ah Ghirigori, abbiamo degli amici in comune te l'ho detto? Sono stato a casa di giovanni truppi a Roma qualche settimana fà con M. B. e suo cugino Edo), sta bene, come al solito immerso in mille cose che gli invidio.
Mi piacerebbe raggiungerlo presto. Ma non sò se lo ha capito. Mi voglio trasferire in sudamerica di nuovo.
Magari con Silvia.


No magari quest'ultima cosa no.
Però la lascio lì non la cancello.

lunedì 1 febbraio 2010

L'amore ai tempi del Baumann

Non ricordo cosa ha detto D.
Era venerdi sera credo.
Mi ricordo però distintamente la sensazione di felicità.
Era lei, era maledettamente LEI.

La donna che vorrei. La donna che avrei voluto. La donna che avrò.

Parlava di complicità, di parole non dette, di me.

Perchè i grandi amori sanno aspettare... aspettare e aspettare e aspettare. (maledizione)

E nei grandi amori si è grandi abbastanza per essere complici senza escludere il resto del mondo.
Senza fare un piccolo universo dal quale non esce e non entra niente, (mannaggia!!)
I grandi amori sanno mantenersi senza consumarsi.
D., in un attimo, è diventata il mio 100%.

lunedì 25 gennaio 2010

James vs Kevin

Ho visto un film.

C'era un gruppo di bianchi che voleva estendere il proprio dominio sulle terre di alcuni indigeni.
Per sfruttare le risorse di quella terra, per averne il controllo.
E per questo non si facevano tanti problemi sul come.
Anzi all'inizio avevano provato un approccio cooperativo, cercando di far passare la propria cultura come una cosa più avanti. I propri miti, le innovazioni tecnologiche, tutto come oro colato.
Ma non c'erano riusciti.
Allora hanno preso un fesso che si offriva volontario e ce lo hanno mandato in mezzo.
Dicevano: vai apprendi la loro cultura, fatti amare, studiali, rapporta quello che scopri, dacci gli elementi necessari per capire il loro punto debole e vedrai che in cambio ti diamo tutto quello che vuoi. Che vuoi? una strafiga? te la diamo, dei soldi? tanti soldi? te li diamo! la liberta? ti diamo anche quella.

Allora il volontario si immola per la causa e tutti dietro a leccarsi i baffi.
Dopo un po' il volontario scopre che gli indigeni amano la terra, la rispettano, sanno prendere senza esagerare dalla natura ecc.
Lui inizia a crederci allo stile di vita di questi aborigeni.
Anzi lentamente ci si converte.
Si innamora di una locale, il suo migliore amico è il capotribu ecc.

Quindi arrivano i bianchi, che se ne fottono dell'equilibrio della natura e sfondano tutto.
Rovinano il panorama, mandano all'aria i progetti della natura, esagerano come al solito e quando la festa finisce il volontario viene arrestato come traditore.
in carcere si libera o lo liberano (non ricordo ma è lo stesso)
lui scappa con la selvaggia su un cavallo, e finisce.
Ma l'uomo bianco, che non si pente di nulla, prende delle buone batoste nella battaglia decisiva.

Di che film parlo?

Avatar di James Cameron?

no

Balla coi lupi di Kevin Costner. Che poi è la stessa cosa.

Invece Martedi sono andato a vedere proprio Avatar, € 5,00 per un film che avevo già visto.
Ed era meglio l'orioginale. Molto meglio.

domenica 24 gennaio 2010

Bottino domenicale.

weekend di riposo.
Mentale proprio.
Poi stamattina, di buon ora tipo alle 13.00, sono andato al distributore di sigarette di Colognola ai Colli (il mio è tutto un lessico di provincia non potete capire!),
La macchinetta diabolica si è fregata una moneta da un euro.
Al primo calcio ha fatto qualche bzzz tzzz pzzzz.
Al secondo sono venuti giù un pacchetto di cartine slim con accendino ed una moneta da 20 centesimi.
Terzo calcio:
una ricarica vodafone da 15 euro.
Quarto e quinto: una moneta da 2 euro ed un pacchetto di settebello da 6.
C'ho preso gusto, passibile di denuncia.
Sesto calcio: un pacchetto di Vigorsol.
Settimo calcio: moneta da 2 euro e una da 10 cenetesimi.

Totale bottino domenicale:
€ 27,80 circa

Non male vero?

giovedì 21 gennaio 2010

In ufficio con 25 donne.

Gli scienziati si sbattono a studiare i quanti, le nanomolecole, le supernova e gli insetti invisibili.
Quando la specie più misteriosa e incompresa è davanti ai loro occhi quasi tutto il giorno.
pesa tra i 50 ed i 60 Kg, cammina su due gambe e si nutre (a volte tanto a volte poco ma mai normalmente) delle stesse cose che mangia l'uomo.
E' la donna:
ovvero la variazione schizzofrenica del maschio umano.
Forse è frutto di un esperimento di innesto genetico le cui tracce sono state riportate dagli antichi libri dei savi di Sion (la bibbia dice testualmente che la donna fu creata dalla costola dell'uomo, e fatichiamo ancora a liberarcene).
La loro funzione è puramente decorativa. Spesso si trovano allo stato brado, altre volte in branco.
Sono dotate di scarza forza fisica ma di grandissima tenacia (leggi: scassacazzi).
Passano dallo stato allegro a quello maniaco-depressivo con il solo sbattere delle ciglia.
Gli antropologi hanno catalogato una serie di comportamenti autolesionistici (tacchi a spillo, regiseni pigliatutto, diete della patata contro la ritenzione idrica) ma tutt'oggi resta in larga parte incompreso il motivo di tali riti.
Due esemplari della stessa specie possono passarsi il malumore, la sindrome premestruale e la passione per lo shopping.
Restano ancora sconosciute le dinamiche di gruppo: esiste la donna Alpha?
L'invidia è il risultato della cattiva coesistenza in ambienti angusti tra due donne?

Non è raro conoscere un esemplare adulto di donna che ha somatizzato i caratteri principali del maschio umano fino a trasformarsi in un complesso incrocio dei difetti di entrambe le specie.
Fuori dal ricettacolo familiare, ma sovente anche all'interno, adoperano gessetti colorati ed estratti di piane aromatiche per disegnare fantasiose composizioni di colori sul volto.
Un po' come il popolo Masai dell'africa subsahariana.
....continua

giovedì 14 gennaio 2010

Astinenza da pianto e tante altre figate.

Non smetto mai di sorprendermi quando la vita mi ripropone situazioni che pensavo di aver superato definitivamente.

Ho pianto.

Ho pianto e non sto a dirvi tanto perchè, sono cose di sentimenti, di emozioni.
Però ricordo l'ultima volta che provai tanta tanta tristezza.
Avevo tredici anni ed il veterinario aveva appena addormentato il mio cane per sempre.
Si chiamava Vicky, era una bastardina color fulvo. Io la chiamavo affettuosamente cippula o cippulina.
Ma anche queste sono corde che non voglio tirare troppo.

Ieri invece è bastato molto meno:
dei biglietti, delle lettere, delle cartoline, parole scritte, accenti e fotografie.
E il vecchio Zax, la roccia dei due continenti, si è sciolto in un pianto infantile.
La tristezza mi è penetrata nelle ossa, lentamente, dalla schiena fino ai piedi e poi alla testa.

Mi sono sorpreso di tanta sensibilità.
Ma soprattutto, mentre piangevo ed ero triste, mi sentivo anche molto contento.
Sentivo che stavo infrangendo finalmente uno di quei tabu che pensavo insuperabili.
Scoppiare in pianto appunto!
Perchè ero convinto che la mia astinenza da pianto fosse un grosso limite. Una specie di troppo controllo inconscio sulle emozioni.
E quindi sull'onda emotiva del pianto, ho ciapà (preso) il telefono e ho chiamato quella LEI che tante lettere e vezzeggiativi avevano causato le lacrime.
L'ho chiamata per condividere con lei la rottura del tabù, la gioia e la tristezza dell'evento.
Mi aspettavo anche qualche parola di saggezza, conforto, comprensione, empatia.

Lei, dimentica dei vezzeggiativi e delle lettere di un tempo, mi ha detto con una serie di metafore abbastanza dirette di ciapà il telefono e mettermelo in quel posto.

Triste e contento, cornuto e mazziato, il danno e la beffa.

Resto molto molto soddisfatto delle mie prestazioni da piagnone.
Così tanto che poi quando il Napoli ha perso contro la Juve in coppa Italia (oggi tim cup) ho festeggiato inviando messaggi di congratulazione a quei pochi amici juventini di merda.

Questa settimana è una continua scoperta e riconquista della vita.

a presto.
G.