giovedì 30 ottobre 2008

Napoli commenti a freddo.

A Napoli fa caldo.
E' incredibile la frenesia di una città che si muove cosi rapidamente dal giorno alla sera restando inevitabilmente legata alle sue tradizioni piu antiche.
Che stronzata ho scritto? Vediamo insieme.

In realtà io volevo postare il testo di una canzone che ho scoperto da poco.
Pazienza, Napoli ha la precedenza.

Sono arrivato un giorno e me ne sono andato almeno due settimane dopo.
Se a voi sembra tanto sbagliate, è pochissimo.
La città ti fa velocemente scivolare nel suo vortice di consuetudini.
Gli amici di una vita fanno il resto.
Allora le sere iniziano ad assomigliarsi tutte. Esci, bevi, san martino, il vomero, pianura, fuorigrotta. Giri e giri e alla fine torni qui.
Gli amici che ti sono mancati per mesi, che avresti voluto avere sempre con te anche a Verona invece sono piu distanti. Sempre meno compagni, sempre meno COMPLICI.
Le risate ce le siamo fatte, ma gli sguardi erano diffidenti.
Forse colpa di situazioni difficili. O anche del fatto che ora viviamo quasi tutti fuori dall'Italia e ognuno segue sogni e aspirazioni che mal si conciliano con la vita del gruppo.
Un po' con sollievo, un po' con tristezza ho ammesso a me stesso che queste cose non mi mancheranno piu.

Le mattine di napoli sono piu efficaci.
In genere le ho passate raccogliendo le storie di mio nonno (di cui sono il biografo ufficiale), oppure scontrandomi con mio padre o facendo qualcosa che accontentasse mia madre.
Una volta sono riuscito anche a suonare con mio cugino Enrico che ha 15 anni. Secondo me ne' io ne' lui avevamo alcuna voglia di farlo, ma doveveamo seguire il protocollo delle buone maniere, dei legami familiari e quant'altro.
Il risultato è stato poco piu che pietoso, molto piu per colpa mia che sua.
L'anno scorso gli ho regalato la chitarra elettrica RX, la verde, la prima chitarra elettrica che io abbia mai suonato. Qualcuno se la ricorderà...qualcuno dei tempi delle superiori.
La mattina piu proficua l'ho passata a sociologia (facoltà che ho seguito per un anno quasi e che avevo paura di non ricordare dove si trovasse).
Li avevo intenzione solo di fare gli auguri a Fabio, magari sentire due o tre battute della discussione della tesi e andare via.
Invece dopo manco 5 minuti mi avevano affidato il difficile compito di filmare la sessione.
Non volevo tirarmi indietro e per lasciare un segno indelebile del mio passaggio ho ripreso tutto di tre quarti.
Praticamente Fabio è venuto come quelli di UN GIORNO IN PRETURA. Ripreso quasi di spalle, davanti alla giuria. Un "collaboratore di giustizia" commenterà poi qualcuno.

Le sere napoletane invece sono state un susseguirsi di cene, parenti, storie (le stesse storie di sempre), amici di famiglia, figli di amici di famiglia.
Gente depressa per vocazione, chi cerca di complicarsi la vita per sentirla piu vera (anch'io sono passato per quella fase tempo fa).

Ho scoperto che mio nonno di 88 anni fa ancora sesso. Cioè con la...vabbè lasciamo perdere perchè questo ho promesso di non raccontarlo (ma è un segreto troppo grande per me solo, contattatemi privatamente e ve lo racconto).

G. mi ha sopreso con un maldestro tentativo di fare da paciere con R. col quale non parlo dal 2002 per ragioni che non meritano di essere riportate qui.
Chissà se alla fine ci è riuscito. Ve lo farò sapere poi.

Le serate tranquille invece le ho affidate ad Alessandra. Un tempo musa ispiratrice di scritti storie e.
Oggi Ale è una solida amicizia in un panorama dissestato di legami napoletani.
(Ale è anche molto altro, ma che volete capire voi? Avete dei complici? Ecco io si).

Napoli insomma è una giostra. Sali, giri, giri e rischi di non scendere più. Un sogno ad occhi aperti con persone che hanno contato tanto e troppo nella mia vita.
Poi mi sono svegliato una mattina e ho ricordato che ho una vita a Verona, che dovevo ritornare.
La città è stata la mia cura. Adesso sono guarito.

Poi nel treno mi sono accorto che mille delle persone che volevo vedere non ho avuto il tempo di farlo.
Chiedo scusa. Ci vediamo al prossimo giro, se vi andrà.

venerdì 24 ottobre 2008

la crisi ai tempi della cicala.


Tempi di feste ed eccessi.
Brindiamo alla crisi economica e al futuro incerto.

giovedì 23 ottobre 2008


noche de parranda.
Queste occasioni non capitano spesso. Tutti di nuovo insieme.
Auguri hermano.

lunedì 13 ottobre 2008

Update!

ok, sono qui.
Non vi lascio soli non vi preoccupate.
Per chi mi cerca sono a Firenze per qualche giorno. A casa di Stefano.
Ho con me tutto, email, tel, internet.
Ma non avrò tempo per scrivere sul blog.
Poi tanto ci vediamo di persona.
Da Siena, se riusciremo ad andare, vi mando qualche foto.

Vi invito a non essere indifferenti alla causa del Free Gaza Movement, mettetelo sul vostro blog, fatelo girare.

Tutti gli altri appuntamento al 15.
un abbraccio.
Gabriele

martedì 7 ottobre 2008

The Free Gaza Movement

Ho appena finito di lavorare. La crisi, i soldi, le spese, i rincari ecc ecc...non bastano a fermare questa voglia di contribuire a mantenere piu umano il mondo.
Faccio quello che posso. Quello che posso oggi è un bonifico ad un amico, Vik, autore del famoso blog guerrillaradio.iobloggo.com
Lui ed altri si sono lanciati in una iniziativa estremamente umana. Liberare il porto di Gaza e ridare ai pescatori Palestinesi la possibilità di tornare a pescare entro i limiti accordati dal trattato delle nazioni unite.
Purtroppo, come sapete, Israele non vuole che i pescherecci Palestinesi escano nel loro mare.
C'è in atto un embargo marittimo violento e schifoso.
Il Free Gaza Movement di cui è parte attiva Vik, si è proposto, insieme a osservatori e attivisti di tutto il mondo, di portare alla luce questa intollerabile situazione. A spese loro i volontari hanno assaporato (ahimè) il freddo metallo delle navi da guerra Israeliane. Qualcuno è rimasto ferito.
Ma ogni giorno la presenza di osservatori internazionali sui pescherecci Palestinesi fa si che le navi da guerra Israeliane si rassegnino a lasciarli uscire in mare aperto. Questo aiuta di molto il popolo Palestinese di Gaza nella sua lotta alla sopravvivenza contro l'occupazione.
Vik attraverso il suo blog ci chiede di non voltarci dall'altra parte, di fare qualcosa anche noi.
Sul blog http://guerrillaradio.iobloggo.com ha pubblicato le sue cordinate bancarie.
Se ve la sentite di essere partecipi e avete a cuore i fratelli e le sorelle della Palestina fate anche voi un versamento.
Ma badate bene, non per pulirvi la coscienza, ma perchè veramente ci credete.
Un abbraccio
Gabriele Zax
Non sono sicuro che i sei gradi di separazione siano davvero possibili (non oggi almeno, ma tra un paio di anni sicuramente).
Intanto io ho fatto il mio esperimento cinematografico.
Ieri avevo l'insonnia da film. Pensavo a quel papero nano che veniva trasportato sulla terra da un fascio laser. Un film degli anni '80 che da bambino mi affascinava tantissimo.
Ve lo ricordate? si proprio quello che quando lo accarezzavano sulla testa gli si alzavano le piume.
Il film si chiama Howard e il destino del mondo.
Io ricordavo soltanto che nel cast c'era quell'attore simpatico che ha fatto anche l'avvocato del diavolo.
L'avvocato del diavolo è con Al Pacino e Keanu Reeves. Quindi su wiki ho cercato la filmografia di Keanu, quindi il nome di Jeffrey Jones e nella sua filmografia Howard e il destino del mondo.
Solo tre passaggi, invece di sei.
Adesso vado a casa e me lo scarico che ho davanti a me un revival dell'infanzia.
(dopo quello sull'adolescenza tragicamente fallito).
Ieri condividevo delle azioni base con il Petrazza non più Minimizzato, cioè stavamo chiacchierando ed è saltata fuori l'idea di andare a Siena insieme durante la mia discesa nella penisola. Chissà...non vorrei che dovesse rinunciare alla sua minimizzazione, o che debba uscire fuori dal cerchio delle azioni base (perchè il Petrazza parla così, con azioni base e minimizzazioni...ma nessuno sà di cosa parli, ma è un amico e quindi).

lunedì 6 ottobre 2008

Referendum DAL MOLIN

Dai ragazzi basta un click.



Referendum del blog www.beppegrillo.it
sulla nuova base militare DAL MOLIN a Vicenza




È lei favorevole alla adozione da parte del Consiglio comunale di Vicenza, nella sua funzione di organo di indirizzo politico amministrativo, di una deliberazione per l'avvio del procedimento di acquisizione al patrimonio comunale, previa sdemanializzazione, dell'area aeroportuale "Dal Molin" - ove è prevista la realizzazione di una base militare statunitense - da destinare ad usi di interesse collettivo salvaguardando l'integrità ambientale del sito?





Chi vota SI non vuole la nuova base militare DAL MOLIN a Vicenza.
Chi vota NO vuole la nuova base militare DAL MOLIN a Vicenza.

Foto e volti di personaggi noti

Chi ha letto il post su BOB si sarà sicuramente chiesto come è fatto questo strano personaggio.
Bene su internet ne ho trovato una foto.
Sperando che Bob non capiti mai su questo blog e che non abbia intanto imparato l'Italiano.








domenica 5 ottobre 2008

Ligabue, commenti a caldo

Ligabue è sempre lo stesso.
Un po' più uguale, un più po' santo e un po' criminale.
L'idea di andare a vederlo è stata una delle mie scelte improvvise.
"silvia andiamo a vedere se troviamo ancora un paio di biglietti, così dai...veloce preparati".
Sembrava che non ci fossero bagarini, l'arena era tutto esaurito...alla fine spunta un tipo con alcuni biglietti, li paghiamo un prezzo accettabile.
Non conoscevo le canzoni nuove, neanche quelle meno nuove in verità.
Il mio limite di demarcazione è l'album Miss Mondo, di cui ignoro tutte tranne quella che dice:

"Bimbo, dimmi tu come ti vuoiiiiii, tu come ti vuoiiiiii"
(ok questa è una citazione, ma a buon intenditore poche parole).

Ma non è un problema, Liga è bravo a scrivere pezzi che si somigliano, rime baciate o alternate, cadenza sulla à, partenze lente con finali al raddoppio.
Come vedi sono qua...monta suuuuu, e non ci....bla bla bla....URLANDO CONTRO IL CIELOOOOOOOOOOOOOO.

Però alla fine si salta si balla si canta si fa amicizia e fa piacere.

L'arena di Verona è meravigliosa per le orchestre, per la lirica, per il teatro. Davvero impressionante.
Ma con delusione devo dire che avrei voluto il pigia pigia, il fuggi fuggi, le corse, il sudore, le urla, le botte, i calci dei concerti rock.
All'arena invece si sta seduti, composti, chè qui stiamo in una città ordinata, democristiana, e fascista! porca miseria.
Niente canne, niente punk-a-bestia.
Se proprio devi cantare fallo con sobrietà.
MA CHE PALLE!

Poi per finire Liga ha guardato silvia, lo giuro.
Anche se eravamo lontani, sopra in alto al lato.
Questo che significa? significa che Ligabue un po' mi invidia e guarda sempre le donne che mi accompagnano, proprio come nel 1999.

A domani i commenti a freddo.
Notte!

sabato 4 ottobre 2008

La democrazia ai tempi della crisi.

Premessa: volo Verona Napoli in ritardo di due ore.

Conversazione tra un Pax (passeggero detto in termini dell'areonautica civile) e il Zax (detto in termini terra terra):

P: Cosa è previsto, mi scusi, dalla carta del passeggero come compensazione per il ritardo?

Z: uno snack credo, provi a chiedere alla collega del check-in.

P: Ma le pare? Siamo tre professionisti e credo che due ore del nostro tempo valgano molto di più di uno snack.

Z: Ma siccome la linea aerea non fa differenza tra professionisti e lavoratori dipendenti, il suo tempo oggi equivale a uno snack. Si accomodi pure al bar di sopra.

P: Mi sembra democratico (in tono sarcastico).

venerdì 3 ottobre 2008

cose dell'ottobre veronese 2008

Ho sepolto il mio cuore sotto montagne di terra.
L'ho fatto tanti anni fa e da allora non sono piu in grado di ricordarmi in che punto ho scavato.
Ho lasciato che si pietrificasse, che si fossilizzasse.
Questo destino avverso è tipico degli Zax. Siamo interdetti all'amore, proprio come il colonnello Aureliano Buendia di Gabriel Garcia Marquez.
Ho pensato che lo avrei ritrovato nelle avventure di una notte.
Oppure tra le braccia pazienti di una donna.
Magari ritrovarlo nella quotidianità, nel lento scavare, nell'abituarsi all'altro.
Il cuore serve ragazzi. Niente scherzi.
Ci serve per non farci del male, e per non farne a chi ci sta attorno.
Non basta l'anima, non basta la coscienza. Ci vuole il cuore.


Intanto...
Ho proprio bisogno di ferie. Non tanto per staccare dal lavoro, che è quasi piacevole di questi tempi. Ma per allontanarmi dalla monotonia di casa-lavoro-casa-lavoro.
Non mi ricordo l'ultima volta che ho abbracciato un fratello o una sorella. Insomma esseri umani veri, di carne e ossa e non questa strana forma di vita veneta fredda e insipida.
Mio nonno dopo l'esordio narrativo della saga degli Zax mi ha già detto che quando aveva 5 anni...bla bla bla..., non ho capito niente ma lui era molto emozionato. Quindi mi aspetta per raccontarmi tutti gli aneddoti della sua vita, a cominciare dal lontano...boh, 1923?

Per finire, come alcuni di voi, anche io oggi mi vergogno di essere italiano dopo la puntata di annozero di ieri nella quale è venuto fuori che siamo un paese maledettamente razzista.
Mi veniva voglia di prendere quel ragazzo di colore con l'occhio gonfio e portarmelo a casa e difenderlo dall'intolleranza di MERDA di questo paese. La Santancheperepepepè è davvero una persona dalle idee contorte e andrebbe bene insieme al mio sindaco leghista (il Tosi, veronese).
Poi se siete stanchi della solita storia vi invito a leggere l'articolo di Wikipedia su Benito Mussolini.
E ditemi se alla fine non è fortissima la corrente che vuole creare un fascismo buono (prima del '39) e uno cattivo (quello della guerra e delle leggi raziali).
Tanto forte che alla fine quasi ci ho creduto.

mercoledì 1 ottobre 2008

Ushuaia Mayo 2006

Nel "piano" c'era di arrivare a Ushuaia entro metà primavera per non trovare lo stretto di Magellano inattraversabile.
Non che i contatti tra la tierra del fuego e il resto della patagonia si interrompano in inverno, ma si fanno meno agevoli e piu pericolosi.
Il programma di viaggio prevede la discesa del Chile e la risalita dell'Argentina a cominciare proprio dal fondo.
Invece colpa del carnevale di Oruro, o quello di Piriapolis o della nostra sconclusionata agenda di viaggio arriviamo dalle parti di Commodoro Rivadavia nel pieno dell'autunno australe!
Anzi a poche settimane dall'inverno.
Nel preparare gli zaini da 75 litri avevamo dovuto tener conto di troppi fattori ambientali, di cambi di stagioni, di mare-montagna-pianura-collina-ghiacciai.
A Montevideo abbiamo svuotato tutto e buttato la metà dei vestiti (consumati, stracciati, macchiati, e inutili).
Quindi iniziamo la discesa verso l'antartide in modo assolutamente impreparato.
Per questo a Rio Gallegos, l'ultima citta argentina prima dello stretto di Magellano, ci giochiamo quasi le gambe. Tira un freddo che neanche in Inghilterra.
Da Rio Gallegos a Ushuaia c'è un solo servizio di bus. Monopolista, quindi mezzo scassato senza riscaldamento, con posti scomodi e niente pranzo a bordo.
Il Zax è innamorato dell'avventura i si beffa dei pericoli, ma la sua compagna un po' meno.
Cosi nel mezzo del niente su questa statale lunghissima e deserta, con la neve alle ginocchia e nel
cuore della notte, il bus si guasta.
L'autista non si perde d'animo e senza avvisare nessuno se ne esce in maniche di camicia con una grossa chiave inglese alla volta del motore.
Scene da thriller di Stephen King.
Per una buona mezzora nessuno NESSUNO si azzarda a dire niente, neanche un commento, c'è la porta del bus aperta entra un freddo della Madonna (la Madonna del Fuego).
Dopo varie occhiatine, tre di noi si alzano all'unisono e decidono di andare alla ricerca dell'autista del bus.
Sono come nelle migliori barzellette: un francese, un argentino e un napoletano.
Il napoletano è il vostro effezionato ovviamente.
L'autista non è morto assiderato, ma sempre in maniche di camicia sul retro del bus per metà immerso dentro al motore e l'altra metà immerso nella neve.
Qualcosa si è rotto, e noi tre facciamo le belle statuine al freddo quando è chiaro che nessuno se ne intende di motori, di pullman, di strade patagoniche e di autisti di bus.
La nottata si sblocca quando il francese dice: ho tre panini nello zaino.
L'utista continua a riparare il bus e noi ci riempiamo la pancia ché è meglio morire con lo stomaco pieno.
Dopo 4 ore il bus riparte e all'alba siamo da qualche parte. Nessuno ha bene chiaro dove, ma c'è un bar che vende thè caldo, caffè...
L'ultimo scoglio da superare è la burocrazia Argentina, che unita a quella Chilena ci presenta uno spettacolo esilarante.
Infatti lo stretto di Magellano è controllato dai due paesi in quanto confine. L'unico attraversamento dello stretto è per raggiungere Ushuaia (che è si l'ultima città australe del mondo), quelli che ci passano tutti i giorni vengono per forza dall'Argentina, per forza vanno ad Ushuaia e per forza passano per quella strisciolina di Chile disabitata.
Allora:
1)si timbra il passaporto all'uscita del primo paese
2)si ritimbra all'ingresso del secondo venti metri piu avanti, si sale sul traghetto, si passa lo stretto
3)si esce dal Chile timbrando di nuovo il passaporto
4)si rientra venti metri dopo in Argentina che vuole di nuovo mettere uno stampo sul passaporto.
In totale abbiamo fatto il gioco delle tre carte (o dei 2 passaporti o dei 4 visti) da fessi per una ora e quarantacinque minuti. Il tutto davanti a solerti militari di frontiera con estasiate faccie per ogni timbro.
Abbiamo buttato 4 pagine di passaporto. Roba che se non ci fosse stato piu spazio per i timbri a metà della corsa ci buttavano a mare.
Per lo stretto di Magellano vi rimando ai miei video su Youtube.
A Uashuaia è notte. Ci assalgono 5 o 6 proprietari di ostelli appena mettiamo piede giù dal bus.
Scopriremo poi che la città è priva di qualsiasi attività economica che non sia legata al business del turismo. Quindi gli alberghi, le pensioni, gli ostelli si sono moltiplicati negl'ultimi anni come funghi e la concorrenza è agguerritissima.
Una mattina un signore ci chiederà cosa diavolo ci facciano tanti turisti a Ushuaia. forse perchè poi si fanno belli con gli amici per essere stati nella città più a sud del mondo??
Silvia ed io ci facciamo rossi dalla vergogna ed educatamente ce la squagliamo.
Per dare un senso a quella visita passiamo per tutti e due i musei della città (uno con delle bellissime mappe antiche e altre cianfrusaglie dei primi esploratori).
Invece il panorama è imperdibile, davanti a noi c'è il famoso canale di Beagle e la costa chilena dall'altro lato. L'aeroporto di Ushuaia deve offrire degli atterraggi mozzafiato, la rampa di decollo si trova su una striscia di terra nel mezzo del canale.
L'argentino e il francese dormono nel nostro ostello, la mattina facciamo sempre colazione insieme. Tira un'aria molto familiare nella baita che ci ospita. La colazione è a base della cosa più buona del mondo: EL DULCE DE LECHE.
Il Francese non è Francese ma Canadese, fa l'osservatore ONU e si lancia in ardite discussioni politiche in inglese senza avere grande dimestichezza col mezzo (e neanche tanto sull'argomento).
L'argentino invece è impreparato sul clima locale, ha un pullover e un jeans. Praticamente non mette mai il naso fuori di casa, poverino.
Noi ci sentiamo cosi spavaldi che una mattina saliamo sulla seggiovia (ohhhh la seggiovia, che bonita mi amor...y se mueve solita...., silvia non aveva mai visto una cosa del genere).
Saliamo saliamo saliamo finchè non siamo ai piedi del ghiacciaio perenne.
Saliamo saliamo saliamo finchè non siamo sulla cima del ghiacciaio.
Ci rotoliamo nella neve. Due settimane prima stavamo facendo il bagno nell'oceano atlantico.
Ho lasciato il mio nome sulla neve e l'ho scritto con la pipi, era una cosa che volevo tremendamente fare da anni. ho delle foto da qualche parte.
L'antartide è a pochi Kilometri, basterebbero 4000 dollari per prendere una di quelle crociere che partono da Ushuaia.
Ma noi con quei soldi facciamo il giro del mondo!
E poi andaimo di fretta che entro due settimane abbiamo appuntamento con Stefano a Bariloche, giusto il tempo di risalire la cordigliera delle ande e attraversare orizzontalmente la patagonia.
ciao!