venerdì 23 aprile 2010

Me, myself and Gianfry.

Che vogliamo dire di Fini?
Da fascista a ex fascista, da xenofobo a portavoce dell'integrazione raziale.
L'uomo del "dio Patria e famiglia", ma anche della svolta di fiuggi.
Il pupillo di Almirante (personaggio discutibile ma che mi ispira una certa benevolenza della quale parleremo in altri post) o colui che definisce i razzisti degli stronzi? Almirante era uno degli uomini forti del pensiero sulla Difesa della Razza.
Chi è Fini?
L'emiliano pro-sud (è il suo "bacino" elettorale), il garante delle istituzione democratiche nate sulle ceneri dell'impero voluto dal suo idolo Mussolini?
Che vuole Fini? Che vuole fare?
Parla e sparla con i pubblici ministeri avversi a Berlusconi, minaccia correnti interne al partito.

Guardiamoci in faccia.
Fini nel pdl conta come il due di picche a briscola.
Ha i suoi sessanta parlamentari fedeli.
Nel ventennio berlusconiano, l'ex MSI sta stretto. Critica la dittatura morbida, forse per invidia?
Eppure piace alla destra vera (coperta dal berlusconismo ma ancora presente in Italia per fortuna) e piace anche alla sinistra delusa dal Pd.
Piace ai Casini/Cesa. Piace a Lombardo e la cricca sicula.
Piace al sud e piace alla Roma bene (vedi alemanno).
Piace a Napoli ma non piace a Milano e nell'enclave leghista della pianura padana, il Veneto.

Bene allora siamo tutti pronti a credere che ci sia davvero uno scontro tra Fini e Berlusconi su imprecise motivazioni politiche.
Crediamoci.
Perchè no?

Ma forse le posizioni del premier sulla magistratura e sulle riforme costituzionali (presidenzialismo) non erano note ben prima di oggi?
La lega chiama federalismo fiscale il primo passo della secessione e lui se n'è accorto solo adesso?
S'è impressionato vedendo Calderoli salire al Quirinale con una bozza scarabocchiata di riforma costituzionale?
Se l'è presa perchè la Carfagna non ha fatto un pompino anche a lui?

Che vuole fini?

Due anni fà circa, poco prima della campagna elettorale, fate mente locale, i due fondatori del pdl litigavano esattamente come ora. Frasi da rottura totale tipo: "lui o io...il pdl è troppo piccolo per entrambi, siamo alle comiche finali"
Poi si misero d'accordo.
Mio padre, comunista e quindi ingenuo, previde che questa rottura alla base del pdl avrebbe portato Wòlter Voltron alla sicura presidenza del consiglio, cancellando in un sol colpo dodici anni di Berlusconi, mafia, corruzione e parcheggi in doppia fila.
Si sbagliava evidentemente.
Soprattutto sui parcheggi in doppia fila che sono il vero cancro napoletano.

Allora credetti che il presunto litigio di Fini e Berlusconi fosse una sorta di diversivo. Male o bene purchè se ne parli.
Poteva essere per tenere un po' acceso il dibattito televisivo.
Oppure il piccolo Davide che fa la voce grossa contro Golia solo per ottenere qualche poltrona in più.

Insomma io non lo so per certo però non mi fido.

E se si fossero messi d'accordo prima?

Tipo:

B.: "Gianfry, caro, fai un po' di propaganda a sinistra, dici cose del tipo viva gli immigrati, no all'abolizione dell'articolo 18, salviamo le istituzioni repubblicane, ché in questo parapiglia può darsi che qualcuno ci casca e inizia a pensare che tu sei proprio un tipo figo, uno tosto. Magari guadagni degli elettori indecisi, quelli di centro vagamente buonisti che vanno in chiesa e vedono di buon occhio la carità cristiana, fai finta di dissociarti dalle mie idee da sovrano così prendiamo pure qualche antiberlusconiano scettico".
F.: "e poi che fasssssio, lasssssio il Pdl davvero?"
B.: "eh no, consentimi caro, resti nel partito magari fondi un sottopartito, una corrente e così chi ti vota pensa di votare anche contro di me e invece...ZACK....lo inculiamo. Ti piace Gianfry? E' il caro amico Letta che me lo ha consigliato".

E se fosse così?

martedì 20 aprile 2010

Percezione e Prospettive.

Il primo capitolo del primo vero libro che scriverò un giorno si chiamerà certamente PERCEZIONI E PROSPETTIVE (e non si tratterà di un manuale di architettura).
Sono due parole che ogni giorno mi ossessionano.
Perchè nel bene e nel male la mia vita (la percezione che ho di me e delle mie cose) è dedotta dall'osservazione dei comportamenti altrui.
E' complicato lo so.
Proviamo con un esempio scientifico:
Lo scienziato bombarda un qualsiasi atomo con un fascio di luce.
Poi in base alle reazioni che ottiene deduce che l'atomo è fatto di tanti protoni, elettroni, ecc.
Torniamo a me, io interagisco con altri umani e in base alla loro reazione cerco di farmi un'idea di se gli sono simpatico, antipatico, indiferente, utile, affidabile, interessante.
Raccolte un tot di reazioni faccio un calcolo statistico molto semplice:
Se il numero di reazioni positive ai miei stimoli è superiore alla metà delle prove allora io mi definisco una persona tendenzialmente...chè sò...simpatica.
E questo dato per me è fondamentale perchè tutti i successivi calcoli saranno tarati su questo.
E questa è la PERCEZIONE.
Cioè la percezione che gli altri hanno di te che finisce per diventare il tuo vero te, cioè me.

Ma la percezione degli altri è lineare? E' sempre uguale?
Il modo di vedere il mondo di ognuno di noi è diverso perchè diverse sono le PROSPETTIVE.
Ovvero la finestra della nostra casa dalla quale guardiamo il mondo.
Per capirsi: chi abita al 33° piano avrà una vista differente da quello al piano terra.

Se io sono simpatico ad un vecchio ubriacone potrei essere detestabile per una giovane signorina (che esempio del cazzo! Ma perchè non ho invertito gli aggettivi? Una giovane ubriacona e un vecchio signorino..si ecco)

Voi mi direte: è così per tutti o quasi, che c'è di strano?

C'è di strano che se quello su cui hai deciso di tarare il tuo livello di autostima (lui/lei mi stima, allora mi stimo anch'io perchè ci sono altri che mi stimano) è un eroinomane o un insicuro, un cretino o un depresso, tu avrai di riflesso una visione distorta di te.
Moltiplica questi dati per tutti i tipi strani che vedi e/o frequenti nell'arco di una settimana e capirai perchè le cose si sono fatte davvero complicate nella tua vita.

Ci sono pure quelli che se ne fottono degl'altri, (ma sono pochissimi) che seguono la loro strada senza lasciarsi distorcere.
Ma tranquilli io non riuscirò mai ad essere così.

E mi chiedo: ma perchè l'idea di me stesso deve passare per forza attraverso gli altri?
Perché gli altri sono così importanti?
L'uomo è un animale sociale. E vive in società e si evolve con esse.
Forse un uomo che riceve molte visioni distorte di se potrebbe iniziare a perdere autostima, vedendo aumentare il livello di insicurezza e finirebbe per trasformrsi nella sua stessa copia deforme.
Un circolo vizioso che porta in un baratro dal quale è davvero difficile uscire.

Pensateci quando avete tempo.

lunedì 19 aprile 2010

Holiday plan


Quest'anno è andata proprio male.
Chissà ogni quanti anni capita una coincidenza così sfigata:

25 Aprile: domenica
1 Maggio: sabato
25 dicembre: domenica
15 agosto: domenica
e neanche l'anno prossimo comincia con i migliori auspici: 1 e 2 gennaio sono di sabato e domenica.
MINCHIA!

domenica 18 aprile 2010

Alla cazzo.

E' colpa mia.

Sono tre giorni che cerco di capire se nelle mie azioni c'è un piano preciso (magari incoscio) o se le cose le faccio alla cazzo.

La seconda direi.

Ho bisogno di ferie.

A fine maggio vado a Napoli.

E nelle prove del venerdi facciamo anche questa:





Non badate alle oscene pettinature anni '70.
Noi siamo più rock.
Tant'è che non siamo riusciti ancora a trovare un nome.

mercoledì 7 aprile 2010

IL POKERISTA CHE GIOCA AL RILANCIO

Ho un amico che gioca a rilanciare.
Che significa?
Che ogni cosa positiva o negativa che io gli racconti lui l'assimila, la rielabora e la ingigantisce su se stesso.
Esempio?
Ecco:
Se gli raccontate che siete depressi allora lui è quasi sull'orlo del suicidio.
Se gli dite che avete perso qualche kilo, lui sta facendo il vegetariano da due mesi.
Se voi avete trovato una band con cui suonare, lui è stato invitato da Riccardo Muti a dirigere l'orchestra sinfonica.
Se tu hai letto un libro figo, lui lo ha scritto.
Se hai in mente una vacanza ai tropici, lui andrà sulla luna con uno shuttle.
Se gli dite che avete tirato due calci al pallone sulla spiaggia, lui gioca in seconda divisione nel campionato del suo paese (a gratis)
Ma ogni rilancio non ha il sapore della balla raccontata a cuor leggero. No, è impregnato di dettagli e, ci giurerei, tutti autentici (i dettagli, il resto è mmm...aria).
Esempio:
E' vero che non prende una lira per giocare in seconda divisione (il dettaglio) ma non è altrettanto vero che gioca in seconda divisione (il rilancio).
Nonostante questa sottile vena competitiva che lo rende a volte pesante, è una persona gentile ed ospitale.
Grande giocatore di Poker.
Tattica preferita:
IL RILANCIO
al buio possibilmente.

giovedì 1 aprile 2010

PER ESEMPIO:

Fare sesso per un uomo è piacevole.
Piacevole il durante ed il subitissimo dopo, da quando spegni la luce... prima... a quando accendi la sigaretta... dopo.
Null'altro.
E' l'istinto che ci porta al corteggiamento (che quando è leggero, civile, divertente può essere piacevole, altrimenti è una martellata nei maroni [i maroni sono le palle per quelli del nordest])
Fare l'amore o il sesso, anzi fare sesso senza raggiungere l'orgasmo è un po' come giocare a calcetto a 5 senza palla.
Inutile.
il sesso senza orgasmo ti fa incazzare, girare le palle, ti rovina la serata o il pomeriggio o la mattina.

Le donne invece:

mediamente non raggiungono tanti orgasmi (non i 50.000 orgasmi medi dell'uomo nell'arco della vita).
Forse a mò di consolazione ci raccontano che non importa, anche senza orgasmo è piacevole lo stesso.

STI CAZZI.

io non ci credo. io ho provato a giocare a calcetto a 5 senza palla, è TRISTE.

Allora dico io se men's from Mars and Women's from Venus why don't we take le nostre navicelle spaziali e torniamo sui nostri pianeti?

Ok ok...ho ricevuto un rifiuto da una donna e non lo sò gestire bene, sono un po' incazzato.