lunedì 23 febbraio 2009

the down shines her lights to scare off the night

Premetto che non so chi siano quelli nelle immagini, volevo soltanto segnalarvi questo stupendo pezzo.




Il blog langue quando la vita invece scorre.
Cuidense.
G.

giovedì 19 febbraio 2009

politica a pranzo

Stavo per rassegnarmi a passare la mia ora pranzo con le colleghe "vece", le vecchiotte del mio ufficio.
Anzi stavo per rassegnarmi al silenzio, alla totale passività nei confronti delle loro chiacchiere da donne mature.
Ho imparato però tante cose, per esempio come fare una buona manutenzione della lavatrice o come stirare e amidare i colletti delle camicie.
Ci sono nel gruppo punti di vista differenti sul mondo.
Alcune sono molto avanti, altre decisamente conservatrici.

Oggi si parlava del Festival di Sanremo ed in particolare sulla polemica che una canzone sull'omosessualità pare abbia acceso nel solito pubblico della solita Italia fintamente ed infinitamente spaccata a metà.

Davanti a certe cavolate anche la mia flemma britannica non ha retto.
Sono esploso, per la prima volta.
Non è possibile che passi il concetto di omosessualità = malattia, dalla quale teoricamente ci si potrebbe addirittura curare.
Se così fosse, sarebbero tutti leggittimati a pensare che gli omosessuali siano dei malati, perversi, da prendere con le medicine e qualche buona bastonata.
Ecco, ho cercato di spiegare questo, che a mio avviso era il centro della giusta polemica dell'Arcigay.
E lì tutto il provincialismo conservatore della piccola borghesia di paese è venuto fuori e si è seduto al tavolo con noi.

Libertà di pensiero non è uguale a insulto.
Proprio come subdolamente si cerca di fare attraverso questa canzone del Festival.
Se io posso dire quello che mi pare, sarò anche libero di sostenere che il mio avversario politico è una gran testa di cazzo...e ripeterlo in televisione un milione di volte finchè qualcuno non si convincerà.

martedì 10 febbraio 2009

passavo di qui e allora....


si commenta da solo.




Ps...sto per finire un bellissimo libro di Ermanno Rea: Napoli Ferrovia.
Poi ho deciso che per la primavera attacchero nuovamente il pendolo di Faucault di U. Eco che consiglio a tutti.

lunedì 9 febbraio 2009

Sunday bloody sunday

Con la crisi economica che impervesa
con la perdita di valori e di morale che sta distruggendo la nostra società
con il freddo e al pioggia di questo inverno
con tutto questo, era proprio necessario mandare una domenica così di merda?

It starts at 11 o'clock con il riscaldamento rimasto spento da ieri, fa freddo.
Silvia mette su la lavatrice mentre io accendo nell'ordine: lavastoviglie...forno....e due portatili...salta tutto. Ma non il salvavita che sta in casa bensì il contatore generale che nel nostro palazzo sta nel primo piano sottoterra (e noi al sesto).
Baruffa sul terrazzino per chi deve stendere e come e quando e perchè.
Il mio livello di pazienza è duramente provato.
L'assicurazione della macchina sta per scadere e mio padre mi ricorda con una telefonata che ora che sono adulto queste cose me le pago da solo.
Decidiamo di andare a fare un po di scuola guida e scopriamo nostro malgrado che c'è blocco della circolazione.
Restiamo in casa fino alle 18 quando l'idea di fare scuola guida fa di nuovo capolino.
Usciamo, no aspetta, non trovo il foglio rosa, sei disordinata, no l'ho messo qui, no lì, no allora io mi stendo sul divano quando lo trovi mi fai un fischio.
Ecco il foglio rosa, l'aveva nascosto per non perderlo...e poi si dimentica il posto e lo perde.
Scendiamo e iniziamo a cercare la macchina. Era qui, no lì, vai più avanti, no era vicino alle strisce.
Ok non c'è la macchina, ci hanno rubato la macchina.
Risali, bisogna fare la denuncia ma non sappiamo a memoria il numero di targa, il libretto era dentro. Panico.
Andiamo dai carabinieri, li interrompiano mentre guardano un video su youtube, pazienza.
" a Verona non si rubano macchine, per me ve l'hanno rimossa i vigili".
Ma ero nelle strisce blu con il permesso per residenti e bla bla bla
" si ma oggi c'era la maratona super-mega-stra-figa. E passava proprio per casa vostra".
Bene! Magari! se fosse cosi sarebbe anche meglio che il furto!
Ma senza targa non caviamo un ragno dal buco.
Torniamo a prendere un taxi, risalgo, mi manca il bancomat.
Alla fine chiamiamo il garage del soccorso ACI, la macchina ce l'hanno loro, ma per soli € 105,50 ce la ridanno.
Corriamo a prenderla con l'affanno.
E la multa è solo altri 40 euro.
E ci ammoniscono: " non si parcheggia sul percorso della maratona".
E chi cazzo lo sapeva che c'era la maratona porca troia.
Silvia parla di Karma, il Napoli gioca alle 20.30 e sicuramente vincerà.
Infatti perde per 2-1 contro il Palermo.

Timidamente mi infilo nel letto, non sia mai che arrivi qualcos'altro.

sabato 7 febbraio 2009

Non ce l'ho con nessuno, premetto.
Eppure mi capita sempre di incontrare queste persone che non sanno cosa vogliono o se lo sanno non fanno niente per averlo.
In genere sono donne ma capita anche agli uomini.
Li chiamiamo pisciasotto vittimisti.
Sono quelli che vorrebbero sapere se il proprio capo gli rinnoverà il contratto ma hanno paura a chiederlo.
O quelli, i peggiori, che vengono lasciati, ci stanno male un casino, ma non fanno niente per recuperare il proprio partner.

Ok, è una cazzata. Eppure di gente così ce n'è, mi fanno arrabbiare.
Il destino, dicono molti, tutto è regolato dal destino.
citazione:
"I've noticed that even people who believe in destiny, and say: "nothing can be changed",
DO look before they cross the road."


Al destino io non ci credo, eppure qualche volta ho fatto ricorso a questa parola come scusa.

Mi piacciono invece quelli che combattono, che le cose se le sudano, che fanno quello che promettono e che ci credono.
Che se vogliono vederti te lo dicono. Ti telefonano. Che se ti amano, ti baciano.

Esistono le solite due umanità e più passa il tempo e più mi accorgo di far parte di una minoranza talmente sparuta che è diventato improbabile incontrarsi.

La nuova dottrina capitalista ci vuole egoisti, pigri e asocevoli.
Ok, anche qui non c'entra niente.
Ma come devo spiegarlo che le persone a cui mi lego sono sempre di più quelli che non vorrei?

Allora stamattina con tutta la rabbia in corpo e la frustrazione di vivere in una società molle, Silvia ed io abbiamo deciso di fare il pane.
Pane si, ma con le noci.
Ché è tutta un'altra cosa.


GRRRRRRRRRRR!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


Ricetta del pane con le noci (per sbollire la rabbia accumulata)

250 gr di farina di grano duro 00
150 gr di farina integrale (se la trovate)
300 ml di acqua tra i 25 e 27 gradi centigradi.
50 ml di olio d'oliva extra vergine
20 gr di lievito di birra
sale
zucchero
noci sgusciate q.b.
e una buona dose di pazienza.

Portare l'acqua a 25-27 gradi, sciogliere il lievito e girare.
Intanto unire le due quantità di farina in un recipiente di plastica, aggiungere il sale e un "thé spoon" (cucchiaio da thé- c u c c h i a i n o) di zucchero.
Aggiungere l'acqua con il lievito e l'olio d'oliva alla farina e girare con un mestolo di legno.
Quando l'impasto si è fatto omogeneo aggiungere le noci sgusciate che intanto avrete triturato finemente con un coltello.
Impastare con le mani per buoni 30-40 minuti (di meno non vale chè altrimenti non si forma il glutine che-chi-se-ne-frega-ma-pare-che-sia-importante).

poi impastare per 40 minuti.
A seguire impastare per altri 40 minuti
Quando la rabbia sbolle e le braccia iniziano a fare male sarete a metà dell'opera.
Quando il piano di marmo o di legno o di plastica dove state impastanto inizia a dare segni di cedimento vuol dire che il glutine è pronto.

Accendere il forno per 2 minuti e farlo scaldare, tipo 30 gradi.
Mettere l'impasto nella casserola e/o teglia e infornarlo per farlo lievitare.
Almeno due ore se no la rabbia non passa.
Meditazione ZEN nel frattempo.
Quando l'impasto è diventato una cosa enorme ed ha triplicato il suo volume tiratelo fuori senza toccarlo con le mani.
Accendete ora il forno per davvero e portatelo a 120 gradi.
Infornate il pane e lasciatelo cuocere per venti minuti.

Alla fine, se siete ancora vivi, avrete un pane buonissimo quanto ipercalorico.

Buonappetito.


Intanto sentitevi questa canzone che non riesco a togliermi dalla testa.