giovedì 14 gennaio 2010

Astinenza da pianto e tante altre figate.

Non smetto mai di sorprendermi quando la vita mi ripropone situazioni che pensavo di aver superato definitivamente.

Ho pianto.

Ho pianto e non sto a dirvi tanto perchè, sono cose di sentimenti, di emozioni.
Però ricordo l'ultima volta che provai tanta tanta tristezza.
Avevo tredici anni ed il veterinario aveva appena addormentato il mio cane per sempre.
Si chiamava Vicky, era una bastardina color fulvo. Io la chiamavo affettuosamente cippula o cippulina.
Ma anche queste sono corde che non voglio tirare troppo.

Ieri invece è bastato molto meno:
dei biglietti, delle lettere, delle cartoline, parole scritte, accenti e fotografie.
E il vecchio Zax, la roccia dei due continenti, si è sciolto in un pianto infantile.
La tristezza mi è penetrata nelle ossa, lentamente, dalla schiena fino ai piedi e poi alla testa.

Mi sono sorpreso di tanta sensibilità.
Ma soprattutto, mentre piangevo ed ero triste, mi sentivo anche molto contento.
Sentivo che stavo infrangendo finalmente uno di quei tabu che pensavo insuperabili.
Scoppiare in pianto appunto!
Perchè ero convinto che la mia astinenza da pianto fosse un grosso limite. Una specie di troppo controllo inconscio sulle emozioni.
E quindi sull'onda emotiva del pianto, ho ciapà (preso) il telefono e ho chiamato quella LEI che tante lettere e vezzeggiativi avevano causato le lacrime.
L'ho chiamata per condividere con lei la rottura del tabù, la gioia e la tristezza dell'evento.
Mi aspettavo anche qualche parola di saggezza, conforto, comprensione, empatia.

Lei, dimentica dei vezzeggiativi e delle lettere di un tempo, mi ha detto con una serie di metafore abbastanza dirette di ciapà il telefono e mettermelo in quel posto.

Triste e contento, cornuto e mazziato, il danno e la beffa.

Resto molto molto soddisfatto delle mie prestazioni da piagnone.
Così tanto che poi quando il Napoli ha perso contro la Juve in coppa Italia (oggi tim cup) ho festeggiato inviando messaggi di congratulazione a quei pochi amici juventini di merda.

Questa settimana è una continua scoperta e riconquista della vita.

a presto.
G.

1 commento:

Anonimo ha detto...

mai, mai, MAI commettere l'errore di telefonare.
ASTENERSI, SEMPRE E COMUNQUE! te lo dice uno che ogni volta che non l'ha fatto - e cioè spesso - se n'è sempre pentito e l'ha sempre preso in quel posto.